Abbiamo incontrato Giorgio Gasparin, social media manager di Apogee Music una delle label di Jaywork Music Group. Tra artisti e addetti ai lavori, ormai, si parla più di social che di comunicazione in generale… e senz’altro, si parla più di social che di musica. “I social uno strumento eccezionale per promuovere, far conoscere e scoprire la musica in tutto il mondo grazie alla vitalità e alla potenza della rete che connette ogni popolo”, racconta Giorgio Gasparin. “La musica per eccellenza è strumento che unisce, crea l’onda giusta e grazie ai social molti artisti con un grande talento ma poche possibilità (inizialmente definiti “bedroom producer”, un’esempio Alan Walker) hanno la loro cassa di risonanza. Sui social le idee, il talento e il saper creare il beat giusto fanno la differenza, per ambire un giorno ai grandi palcoscenici”.
Oggi la musica sembra contare poco, le star sembrano sempre essere i dj – la musica sembra contare poco… Oppure no?
La musica è sempre al centro di ogni progetto, a maggior ragione adesso, dove moltissimi giovani si affacciano nel mondo della produzione musicale grazie a sistemi e software dove fare musica è sempre più “accessibile”. Il pubblico di un club o di un grande festival adesso è competente e sa riconoscere e selezionare. La differenza la fanno appunto i social che fanno diventare star e icone mondiali djs che macinano hit e successi. Il pubblico vuole questo, avere degli idoli e dei modelli da seguire, sia per stile musicale che per modo di approcciarsi ai fan.
Giorgio Gasparin, come promuovi sui social la musica di Apogee?
Il progetto Apogee è una bella sfida piena di stimoli e input interessanti. Il vero punto di svolta è rendere l’ascoltatore e follower vera e propria parte integrante dell’esperienza musicale, chiedendo pareri, consigli, feedback rendendolo partecipe a 360 gradi di quella che è la nostra visione, che poi sarà la sua stessa in pista, in auto, in viaggio o dovunque ascolterà la musica di Apogee. Uniamo una comunicazione giovane, ironica, con tanti meme, ad uno stile professionale che non deve mai mancare, dietro c’è tanto lavoro di artisti competenti che condividono le loro visioni e sogni creati in studio e io devo comunicarle al mondo.
Quanto conta TikTok? Quanto conta Instagram? E gli altri social?
Tik Tok è una piattaforma giovane che si rivolge ad un pubblico giovanissimo e che va a mille all’ora come le vite dei giovani adesso, è una piattaforma dai grandi margini e dove una canzone può diventare tormentone, vero e proprio fenomeno sociale alla velocità della luce. Instagram invece è una piattaforma dove interagire e raccontare, dove mettere in luce diversi aspetti della produzione musicale, dove organizzare contest e giveaway e dove il follower diventa parte integrante dell’etichetta. Contano entrambi, in modo diverso, sono complementari.
Giorgio Gasparin, quanto conta Spotify per il successo di un brano elettronico? E invece Beatport quando vale?
Spotify è stata la vera rivoluzione nel mondo musicale sia in positivo che in negativo, adesso la musica pubblicata su Spotify è rivolta al mondo intero e il nostro brano può essere riprodotto anche dall’altra parte del mondo, ma le canzoni “rimangono” meno e vengono “consumate” in brevissimo tempo, potendole ascoltare in loop quando si vuole e dove si vuole. Proprio per questo un dj producer a livello mondiale deve prepararsi a produrre circa 20 tracce di successo durante l’anno per rimanere in “hype”. Beatport ha colto immediatamente la palla al balzo e aiuta i dj a conoscere e scoprire sempre nuovi artisti e generi musicali, siamo entrati nell’era digitale e dobbiamo farcene una ragione.
Quali sono gli errori che vedi fare più spesso nella promozione social da parte dei dj italiani?
E’ avere un profilo dove è sempre e solo l’artista a “parlare”, in una comunicazione vincente deve esserci uno scambio e momenti per dare spazio e visibilità ai propri follower sono importanti perché permettono di stringere sempre di più il rapporto artista/follower e creare un legame che va oltre. Il ri-condividere storie, organizzare raduni, giveaway di biglietti per i concerti e merchandising costa poco ma crea un legame forte. Spesso questo aspetto è sottovalutato perché i social media manager sono sommersi di foto di serate, tour, uscite, e altro da condividere.