Piccolo manuale di sciamanesimo è un prezioso libro su come utilizzare le sacre piante maestre. Utile per creare una mojo bag, per fare i bagni floreali e utilizzare le essenze per allontanare da sé la sfortuna in amore e negli affari.
Ma anche per fare le offerte, le divinazioni, per condurre una dieta efficace per entrare in comunicazione con gli spiriti delle piante.
Queste sono solo alcune delle “ricette” spiegate nel dettaglio dai due autori dopo decine di anni di lavoro sciamanico.
“Questo libro conduce i lettori in regni che sfidano la logica razionale e la teoria scientifica, mostrando in modo chiaro che noi umani non siamo l’unica forma di vita intelligente su questo pianeta.
Dai loro lunghi viaggi nelle culture indigene che interpretano la vita in modo molto diverso da quelle dei paesi ‘sviluppati’, gli autori rivelano una ricchezza di conoscenze sulle piante ormai perduta nella civiltà occidentale. Questo libro è allo stesso tempo una lettura affascinante e una sfida considerevole per menti ortodosse.”
Leo Rutherford, autore di The Way of Shamanism
Dopo decine di anni di lavoro sciamanico, soprattutto a contatto con le tradizioni caraibica e amazzonica, Ross Heaven e Howard G. Charing grazie al Piccolo manuale di sciamanesimo ci introducono (con dovizia di particolari) alle tecniche da utilizzare per guarire l’anima, dall’estrazione degli spiriti maligni e la sfortuna alla conoscenza delle figure dei mangiatori del peccato e alla tradizione amerinda della pusanga, la medicina dell’amore.
Nel Piccolo manuale di sciamanesimo i due autori esplorano i modi (e le quantità da usare) per lavorare con le maggiori piante alleate nella cura sciamanica per la salute, il ristabilimento del proprio equilibrio, l’amore, gli affari.
Tutti strumenti che possono entrare anche nella nostra vita quotidiana, con tanti esempi pratici che guidano i lettori nel loro viaggio di connessione.
Nel porre a confronto, nel libro Piccolo manuale di sciamanesimo, le grandi somiglianze presenti nelle tradizioni sciamaniche di tutto il mondo, i due autori ne scoprono la ragione profonda.
Piuttosto che ragionare sulle “proprietà mediche e chimiche” delle piante, gli sciamani attivano specifiche modalità per comunicare con gli spiriti delle piante stesse.
Sono questi, difatti, a suggerire i rimedi adatti alle richieste formulate dallo sciamano.
Negli ultimi anni, nonostante le sfide per la mentalità occidentale, si è registrato un enorme interesse per le medicine degli spiriti vegetali e per la conoscenza detenuta da queste piante da parte delle popolazioni indigene.
È sempre più diffusa la convinzione che le piante costituiscano una sorta di “medicina per i nostri tempi”, in grado di offrire nuove possibilità per coloro i quali la scienza ha fallito e di fornire soluzioni ispirate ai problemi della civiltà.
Gli autori del Piccolo manuale di sciamanesimo in breve
Ross Heaven è stato un terapeuta e guida in workshop dedicati allo sviluppo personale, alla cura e allo sciamanesimo, organizzando molti ritiri rivolti all’approfondimento nell’uso delle medicine indigene.
Ha scritto numerosi libri tra cui The Spiritual Practices of the Ninja; Darkness Visible; e Vodou Shaman.
Howard G. Charing è direttore dell’Eagle Wing’s Centre for Contemporary Shamanism.
Ha insegnato nella Fondazione di Michael Harner per gli Studi sciamanici, e guida ritiri e workshop in Gran Bretagna, nel bacino amazzonico peruviano e sulle Ande.
Pablo Ameringo è stato un guaritore sciamanico peruviano, un “vegetalista” tra i più importanti del Bacino amazzonico, iniziato all’uso rituale dell’ayahuasca fin da quando aveva dieci anni.
Si è poi dedicato all’arte visionaria, raggiungendo livelli eccellenti nel raffigurare gli spiriti incontrati nelle meditazioni.
In questo libro viene esaminata la saggezza dei nostri alleati vegetali e viene mostrato come lavorare con loro per sviluppare la connessione con questi grandi guaritori.
I capitoli del libro Piccolo manuale di sciamanesimo
Nel primo capitolo viene analizzata la gamma e la portata di come le piante guariscono.
La guarigione è un concetto che, in molte culture, va al di là di ciò che la cultura occidentale normalmente considera medicina (cioè la somministrazione di una “cura fisiologica” per una “malattia fisica”) per entrare invece nel mondo dello spirito.
Questo è il luogo dove possiamo ascoltare il messaggio di fondo della nostra malattia e guarirla attraverso la comprensione, la divinazione, la benedizione delle piante, un cambio di fortuna e l’ingresso in nuove realtà, in modo da sperimentare un mondo al di là della fisica, dove tutte le cose possono essere conosciute e ci sono ancora grandi avventure di frontiera.
Vengono spiegati anche, in termini pratici, i principi sciamanici che stanno alla base di questi diversi approcci, in modo che sia possibile utilizzarli per creare i propri alleati spirituali.
Nel capitolo 2 viene esaminato il concetto di dieta dello sciamano, un insieme di pratiche che aiutano lo sciamano a incorporare lo spirito della pianta.
Grazie a questa unione, la pianta stessa informa e insegna all’apprendista come invocare il suo potere per poterlo utilizzare nella guarigione.
Vengono introdotte anche alcune delle piante che gli sciamani considerano più importanti per sviluppare un rapporto con loro, come l’ajo sacha e il sanango chirico.
Tutte queste piante possiedono qualità psicospirituali e fisiche che sono in grado di adattarsi alle esigenze della cultura e della persona che le usano come propria dieta (cioè che le ingerisce in modo disciplinato e prolungato con intenzioni spirituali).
Così, in Amazzonia, dove la dieta è centrale per la formazione e l’iniziazione dello sciamano, l’ajo sacha è usato per la caccia (per mascherare l’odore del cacciatore e aiutarlo a concentrarsi sulla preda); in Europa e in Nord America, invece, questa pianta aiuterà il digiunatore a scovare (cacciare) problemi più psicologici e interiori. La qualità rimane la stessa, ma la guarigione assume la forma richiesta.
Naturalmente, sapere cosa succede in Amazzonia o ad Haiti e quali piante sono disponibili lì ha un valore limitato per un apprendista occidentale. Per questo motivo, il capitolo 2 offre suggerimenti sulle piante o le miscele di piante più facilmente reperibili che aiuteranno a ottenere gli stessi effetti, in modo da poter guarire voi stessi.
Il capitolo 3 considera gli allucinogeni sacri. Uno dei modi in cui le piante sono sempre state utilizzate è (secondo le parole di Aldous Huxley) quello di “aprire le porte della percezione” verso nuove e altre realtà.
Si tratta di una forma di iniziazione verso se stessi.
Aattraverso la comunione con la pianta, infatti, si aprono nuovi percorsi neurali e il digiunatore può ottenere intuizioni insolite e importanti sul senso della sua vita – e di tutta la vita.
In questo capitolo viene esaminato l’uso cerimoniale dell’ayahuasca nelle tradizioni dell’Amazzonia e nelle cerimonie del San Pedro delle Ande.
Si scoprirà anche come lavorare con l’essenza dell’universo aperta da queste piante, in un modo che non comporti l’ingestione di allucinogeni.
Il capitolo 4 introduce due concetti importanti nella guarigione sciamanica: il recupero dell’anima e l’estrazione dello spirito.
Anche se finora poco documentate, in tutto il mondo attraverso queste due pratiche le piante servono per restituire l’energia vitale e rimuovere le influenze negative.
Spesso questo lavoro di guarigione non richiede affatto l’ingestione di piante, ma il loro uso in altri modi, come nel “rituale dei fiori” messicano, nell’uso dei paket ad Haiti, che contengono piante per aspirare le tossine spirituali, nell’uso amazzonico dei chacapas (fasci di foglie simili a sonagli) per ristabilire l’equilibrio e nel rituale gallese del mangiare il peccato pungendosi con le ortiche per ripristinare la vita e la vitalità.
Si leggerà come realizzare alcuni di questi strumenti di medicina per voi stessi e come realizzare una semplice cerimonia per ripristinare il potere perduto.
Le belle fragranze derivate da fiori ed erbe sono state a lungo utilizzate per la guarigione e per i sogni visionari: dalle fanciulle dei templi egiziani che danzavano con coni di incenso ai bagni floreali di Haiti e del Perù.
In effetti, la parola profumo deriva dal latino perfumer, “attraverso il fumo”, un riferimento all’incenso rituale.
Nel capitolo 5 gli autori evidenziano come gli aromi dei fiori possono cambiare la realtà fisica alterando la “fortuna”, considerata come una forza reale e controllabile nella tradizione sciamanica.
In Amazzonia, gli specialisti di questa forma di magia sono conosciuti come perfumeros e sono in grado di usare l’odore non solo per ornamento o nei rituali, ma anche per scopi altamente pratici, come il successo negli affari, la vittoria in tribunale e il ritorno degli amanti che si sono allontanati.
Ci sono paralleli con la tradizione voodoo di New Orleans, che utilizza gli oli essenziali per ottenere effetti simili. Nel capitolo 5 vengono spiegate queste tecniche e viene svelato uno dei segreti meglio custoditi (e più controversi) della medicina degli spiriti vegetali: come funziona davvero la pusanga (la “medicina dell’amore dell’Amazzonia”).
Viene insegnato a trovare e a preparare la propria pusanga utilizzando erbe e fiori che crescono in Occidente e sono fornite le ricette degli olii profumati per cambiare la propria fortuna in amore, denaro, salute e magia.
Il capitolo 6 esplora i bagni floreali come un altro modo per rimuovere i blocchi energetici e rivitalizzare lo spirito. Anche questi sono utilizzati in numerose tradizioni sciamaniche, tra le quali quelle di Brasile, Haiti, Indonesia e Perù.
Sono anche citati nella leggenda celtica, che informa le antiche pratiche di mangiamento del peccato e il mito del Graal.
Esistono molti bagni di questo tipo: dai bagni kleren infuocati, in cui una persona si bagna nel fuoco, ai bagni profumati rilassanti, che purificano lo spirito e attirano l’amore.
In tutti i casi, lavorano sulle nostre energie per ripristinare l’equilibrio e l’armonia.
Il capitolo 6 spiega il corpo energetico, come e perché si “blocca” e si squilibra e cosa si può fare per ripristinare e rienergizzare se stessi. Include anche ricette di bagni da fare da soli, utilizzando erbe e oli facilmente reperibili.
La guarigione in un setting
Infine, dopo aver introdotto alcuni dei concetti principali e delle modalità di lavoro con gli spiriti delle piante, seguono alcuni suggerimenti su come espandere il vostro lavoro con questi alleati.
Spiega, ad esempio, come si può condurre una guarigione in un setting, in un ambiente moderno, in modo da poter trasmettere le proprie conoscenze nel trattamento degli altri.
Le appendici del libro
Nelle Appendici alla fine del libro si troveranno le tabelle delle erbe caraibiche e peruviane, con l’elenco delle piante comunemente usate in ogni cultura, i loro usi curativi e magici e gli analoghi che permetteranno di continuare le esplorazioni nel mondo degli spiriti vegetali.
Sono incluse anche ricette Hoodoo per la fortuna e il successo.
Le bottiglie Wanga e i serpenti
Bottiglie Wanga sospese in una casa haitiana Makaya. Le bottiglie contengono piante ed essenze per attirare la fortuna per le persone e rimuovere la magia maligna e le energie negative.
Da notare i serpenti: nella magia degli spiriti vegetali molti sciamani riconoscono una primaria connessione tra serpenti e piante e la loro reciproca affinità.
www.shamanism.co.uk. – www.shake.it
PICCOLO MANUALE DI SCIAMANESIMO
Ross Heaven, Howard G. Charing
Prefazione di Pablo Amaringo
© 2024 Shake Edizioni
www.shake.it
Prezzo al pubblico € 23,00
In libreria e nei negozi online
da novembre 2024