Previsioni meteorologiche su ogni canale televisivo nazionale o locale.
Una “lotta” tra i vari istituti e aziende che si contendono un mercato floridissimo.
Quanto sono lontani gli anni in cui esisteva solo “Che tempo fa” condotto dai due colonnelli dell’aeronautica militare Edmondo Bernacca e il suo “socio” Andrea Baroni.
Una trasmissione “cult” che iniziò a divulgare la meteorologia, a metà anni sessanta.
Ai primordi lo spazio dedicato alle previsioni era in onda dopo il Tg di Rai Uno per poi spostarsi pochi minuti prima (19:50).
Era sufficiente udire la sigla (era diventata una consuetudine della vita delle famiglie italiane) subito entrata nella storia della Televisione italica, vedere il barometro rotondo ed ecco apparire davanti alla telecamera E. Bernacca (per tutti il “Colonnello”) adiacente alle preistoriche mappe in bianco e nero dell’ Europa disegnata su una lavagna scura simil aula scolastica dove erano tratteggiate le isobare, gli anticicloni, le depressione e i fronti perturbati. 
Simboli, definizioni, sconosciuti alla maggior parte della popolazione che il “Colonnello” delle previsioni del tempo fece diventare di uso comune.
Certo il risultato di quelle previsioni non erano precisissime, ma i due esponenti della nostra Aeronautica quando sbagliavano e la gente veniva sorpresa da un acquazzone “improvviso e non previsto”, riconoscevano i loro errori giustificandosi col fatto che i mezzi a loro disposizioni non permettevano la certezza assoluta, tanto più che la meteorologia è una scienza “non esatta” e in balia di tantissime varianti.
Unica eccezione a questo monopolio era il Gazzettino Padano durante il quale venivano fornite le previsioni del tempo della giornata da parte del Prof. Furia, fondatore del Cento Geofisico Prealpino di Campo dei Fiori a Varese(la sua voce ci accompagnò per quasi 40 anni).
Il monopolio del “tempo” venne eroso dall’avvento della tv commerciale nazionale; ecco apparire sulle reti Mediaset, a metà degli anni 90, la coppia fuoriuscita dal “servizio meteorologico ufficiale nazionale” Giuliacci-Foglia fondatori del Centro Epson Meteo (una rivoluzione in campo meteo perchè anche i centri meteorologici erano di assoluto appannaggio dell’ Aeronautica Militare che aveva le sue sedi nei vari aeroporti militari e civili disseminati lungo lo Stivale) responsabili e “annunciatori” delle previsioni del tempo su Canale 5 , Italia 1 e Rete 4.
La novità più evidente di questa rivoluzione “copernicana” e stata che il meteo diventa una fonte di notizia, o meglio un vero e proprio “settore peculiare” al pari della cronaca, della politica, dello sport, ecc. dei telegiornali e degli altri mezzi di informazione.
Durante ogni edizione dei TG era previsto uno spazio dedicato alle previsioni con tanto di dialogo tra anchorman e meteorologo con domande e curiosità riguardanti il tempo e le sue “stranezze”.
Foglia e sopratutto Mario Giuliacci divennero delle “star”.
L’ empatia di Giuliacci permetteva di comprendere in maniera chiara gli eventi atmosferici anche i più complicati e quando “prendeva qualche cantonata” riguardo le sue previsioni si scusava col pubblico il giorno seguente sempre con il sorriso rassicurante. 
Sarà che il clima è mutato nel corso degli ultimi 20 anni, sarà che gli eventi naturali climatici si sono estremizzati, fatto sta che il meteo (o la meteo come viene chiamata Oltralpe) è un imprescindibile settore di qualsiasi mass-media.
E così con l’evoluzione del settore meteorologia sono sorti decine di siti internet dedicati non solo alle previsioni meteo, ma anche a veri e propri centri di discussioni climatici e statistici.
Ecco che esplode la meteo-mania con decine di nuovi conduttori e, soprattutto, conduttrici, per lo spazio dedicato al meteo.
Conduttori e conduttrici che, spesso, non possiedono alcuna specifica competenza in materia , ma sono solo le “ancelle” simil vallette che debbono recitare e leggere lo “spartito” preparato dagli esperti dell’istituto che rimangono dietro le quinte.
“Ancelle” che diventano ben presto delle star che soppiantano i professionisti del meteo.
Dee assolute intoccabili regine dello share.
E così quando il mite Giuliacci osa criticare tale trend, difendendo la categoria dei professionisti della meteorologia (laureati con esperienza pluridecennale) che viene messa alla berlina dalle “meteorine”, viene defenestrato da Mediaset.
Ma la nouvelle vague del meteo ormai è inarrestabile e “il nuovo spettacolo” non conosce limiti.
Basti pensare che anni fa il centro meteo fondato dal Colonnello Giuliacci e dal suo sodale Foglia quando pubblicò vari annunci di ricerca di nuovi collaboratori per la lettura delle previsioni, ci fu un en plein di nuove meteorine provenienti dai più disparati settori della comunicazione e i “professionisti” dell’azienda sono spariti dal video (tranne rare eccezioni).
Ma questa “moda” riguarda tutti gli altri istituti ad eccezione di pochi (mosche bianche); delle vere rarità professionali.
E allora i minuti dedicati alle previsioni diventano una vera e propria sfilata di moda, tanto che le perturbazioni, gli anticicloni, i fronti, le isobare e tutti simboli grafici attinenti il meteo passano in second’ ordine.
Così come le previsioni, che talvolta (come normale che sia) non sono esatte, ma nel circo modaiolo-mediatico che hanno allestito, contano come il due di picche a briscola (con briscola cuori). Ovviamente non si odono mai dichiarazioni emendatrici dei propri errori.
Nulla di nulla, perchè tanto la colpa è del clima pazzo e devastato.
Ciò che interessa è l’immagine patinata che forniscono, le grafiche sempre più colorate e attraenti e chi se ne frega se le “meteorine” non conoscono la geografia, sono impacciate, tremano come una foglia (il colonnello Foglia non c’entra nulla, ovviamente) non appena si accende la luce rossa della telecamera, se ripetono pedissequamente “la velina” preparata due ,tre, quattro volte al giorni e non guardano fuori dalla finestra per vedere che il tempo è differente rispetto a quanto stanno predicendo
Sarò un nostalgico, ma i Colonnelli Bernacca, Baroni, Giuliacci, ecc. erano di un altro pianeta, di un’altra categoria.
Un pianeta dove la professionalità e la meritocrazia stavano alla base di ogni lavoro, di ogni mansione, di tutti i settori.
Anche il meteo mass-mediatico è lo specchio di cosa sia oggi la nostra società.
Comunque, allorchè uscirò per strada senza ombrello e prenderò una lavata sotto una pioggia battente, perchè le “ancelle del meteo” avevano predetto che ci sarebbe stato il sole, gli dedicherò la canzone scritta e interpretata dal grandissimo A. Sordi :”Te c’hanno mai mannato a quer paese” che canticchierò sotto la pioggia e poi reciterò lo scioglilingua: “se oggi seren non è, doman seren sarà, se non sarà seren si rasserenerà” oltre a consigliargli di provare a recitarlo, per scoprire quale dizione e proprietà di linguaggio posseggono.
Temo che il livello sia scarso; ma oggi ciò che conta è l’apparenza e i tempi di Guglielmo “il Dentone” Bertoni (mitico personaggio interpretato da A. Sordi in un episodio del film “I Complessi” diretto da L. D’Amico), sono ormai preistoria, purtroppo !
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)