[dropcap]L[/dropcap]eonard Freed. Io amo l’Italia, è il titolo della mostra in programma fino al 20 settembre 2016 presso il Centro Saint-Bénin di Aosta. La proposta dell’Assessorato Regionale conferma il suo impegno nel sostenere l’offerta culturale del territorio con un evento di richiamo, un ulteriore approfondimento riguardo la cultura fotografica.
Dopo le esposizioni sui grandi nomi legati alla storia della fotografia del Novecento, tra cui si ricordano le rassegne dedicate ad André Villers nel 2008, Mario De Biasi e Elliott Erwitt, entrambi nel 2012, Pepi Merisio nel 2013 e Gian Paolo Barbieri nel 2014.
La ricca selezione di immagini scattate dal famoso fotografo americano in diverse località italiane, a partire dalla metà del Novecento fino agli inizi del nuovo secolo. La mostra, curata da Enrica Viganò e realizzata in collaborazione con il Leonard Freed Archivi e Admira, presenta al pubblico cento fotografie, suddivise tra vintage e modern print, che compongono una sorta di diario degli oltre quarantacinque soggiorni compiuti dal fotografo statunitense in Italia, terra con la quale intrattenne un rapporto speciale, che lui stesso definì “una storia d’amore”.
In mostra, lavori come scene di uomini che spingono carretti di legno, per il trasporto di frutta nella Little Italy di New York degli Anni ’50. Seguono scatti con persone sedute davanti alla propria abitazione o nell’immagine di un uomo intento ad offrire prodotti tipici (Sicilia, 1974).
La selezione di scatti di Leonard Freed (New York, 1929 – 2006), dal 1972 membro della celebre agenzia Magnum Photos, parte dagli esordi per giungere alla maturità, toccando le tappe della sua prestigiosa carriera. In visione immagini analogiche rigorosamente in bianco e nero, capace di ritrarre la nostra società senza stereotipi e con grande sensibilità ed umanità.
Tra il 1952 e il 1958, mosso dall’interesse per l’arte, compie i primi viaggi in Europa, Freed scopre la passione per la fotografia e viene conquistato dall’Italia, più che per l’arte , l’architettura o il paesaggio, l’amore del fotografo è per gli italiani. Freed è affascinato dalla vita della gente comune, in modo particolare dal calore e della spontaneità umana, sia essa rappresentata dai lavoratori siciliani, nonché dai soldati seduti su un ponte a Firenze, del 1958, o dagli aristocratici veneziani e romani. Insomma, dai suoi lavori emerge una colossale forza che si nota nei volti e nelle inquadrature, colmi di sentimento.
Figura di spicco nel panorama della fotografia del Novecento, Freed negli Anni Sessanta ha presentato le sue opere alla mostra collettiva The Concerned Photographer con Werner Bischof, Robert Capa, André Kertész, David Seymour e Dan Weiner. Accompagna la mostra un catalogo italiano-inglese, riccamente illustrato, edito da Admira Edizioni 2011.
Orari della rassegna: tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 19.00
Sede: Centro Saint-Bénin – Via Festaz 27, Aosta
Per ulteriori informazioni al pubblico: Regione Autonoma Valle d’Aosta – Assessorato Istruzione e Cultura Attività espositive: telefono 0165.274401. Centro Saint- Bénin: telefono 0165.272687
Ingresso cumulativo con la mostra Enrico Baj. L’invasione degli ultracorpi – (11 giugno – 9 ottobre 2016) al Museo Archeologico Regionale di Aosta al costo di Euro 10 intero e Euro 6 ridotto.
Giuseppe Lippoli