[dropcap]G[/dropcap]iano, il calzaturificio di Torre San Patrizio, guidato da Enrico Paniccià, raggiunge un traguardo importante: settanta anni di vita. La storia dell’azienda è iniziata nel 1946 grazie all’intuizione di Umberto Intorbida, nonno di Enrico.
“Per celebrare questo anniversario” sottolinea Paniccià “abbiamo deciso di dare continuità al nostro impegno nel sociale e nei confronti dei nostri dipendenti. Se oggi siamo quel che siamo, un’azienda solida che può immaginare un futuro, lo dobbiamo anche alle tante persone che hanno condiviso, in fabbrica, con noi, sudore e fatica.”
“Vogliamo che chi lavora con noi possa godere di una maggiore tranquillità in caso di necessità” prosegue Paniccià “e una polizza sanitaria serve proprio a garantire stabilità economica al lavoratore e al suo nucleo familiare in caso di infortunio o malattia. È un modo concreto, e se vogliamo innovativo, di manifestare la nostra vicinanza a chi ogni giorno condivide con noi il lavoro in fabbrica.”
Altro fronte d’impegno quello verso i bambini: “proseguiamo un percorso che oramai va avanti da tempo sui temi dell’infanzia. Con l’associazione Mus-e, ogni anno, occupandoci di integrazione a scuola tra bambini italiani e stranieri; e in questi giorni, con il Comune di Torre San Patrizio, con il quale abbiamo condiviso, finanziandolo, un progetto di riqualificazione dell’area giochi di Villa Zara, uno dei luoghi più suggestivi e carichi di storia del nostro territorio. I lavori partiranno a settembre.”
In questi anni Giano è cresciuta, sia in termini qualitativi che quantitativi, raggiungendo i 10 milioni di fatturato. Ma, soprattutto, è cresciuta una consapevolezza che proietta Paniccià e la sua azienda tra gli imprenditori che guardano oltre.
“il nostro impegno e il nostro lavoro quotidiano sono stati fondamentali per arrivare sin qui” conclude Paniccià. “Credo però che il territorio in cui viviamo e operiamo, e le persone che collaborano con noi abbiano dato un contributo determinante: è grazie a questo straordinario mix se possiamo oggi festeggiare i nostri primi settanta anni”.