“Domenica 2 ottobre è la Festa dei Nonni: più di 10 milioni di italiani da festeggiare, giacché il nostro è il Paese europeo con la più alta percentuale di anziani che si occupano di almeno un nipote, con più di un nonno su 4 che fa da ‘baby sitter’ mentre i genitori lavorano. Chi si occupa della salute dei cittadini dovrebbe ricordarsi, e ricordare, che un invecchiamento in salute è il presupposto del patto intergenerazionale sul quale si fonda la nostra società. Porre l’accento sulla salute degli anziani, e consigliare la strategia preventiva rappresentata dalla vaccinazione, sarebbe il vero regalo per la festa dei nonni, soprattutto in questa stagione in cui si svolge la campagna vaccinale contro l’influenza. Tutti conoscono e riconoscono, infatti, l’importanza dei vaccini per i più piccoli, ad esempio contro la poliomielite, il tetano o il morbillo, ma resta per lo più ignorata l’opportunità che anche gli anziani si vaccinino: in primis contro l’influenza, contro la polmonite pneumococcica e contro il Fuoco di S. Antonio. Insomma, far vaccinare e vaccinarsi potrebbe essere una buona idea, sia dal punto di vista dei nonni che dei nipoti, per festeggiare al meglio la ricorrenza di domenica prossima. Una festa alla quale potrebbero unirsi anche i responsabili della sanità pubblica, rendendo disponibili le vaccinazioni per gli anziani in tutte le Regioni, e non solo nelle più virtuose. Si darebbe allora concreta attuazione, in tutto il Paese, al nuovo Piano Nazionale Vaccini, che finalmente prevede anche per i nonni – oltre all’antinfluenzale – due nuove vaccinazioni: quella contro il doloroso Fuoco di Sant’Antonio e quella contro lo pneumococco”.
Così il professor Roberto Bernabei, Presidente di Italia Longeva, alla vigilia della “Festa dei Nonni”, che si celebra domenica prossima, 2 ottobre.