Per la prima volta in Italia, un’indagine ha verificato la prevalenza della lombalgia negli studenti di età compresa tra i 15 e i 17 anni. Condotta in alcuni Licei veneti, a breve verrà estesa ad altri istituti scolastici, anche al di fuori della regione. Frequente, tra i ragazzi, il ricorso a visite mediche e radiografie, per risolvere un disturbo che condiziona la vita quotidiana, a livello fisico e psicologico. Tra i farmaci più impiegati: paracetamolo, l’analgesico di prima linea per il dolore muscolo-scheletrico di grado lieve-moderato, e antinfiammatori non steroidei. Per educare gli adolescenti sugli aspetti clinici e posturali, modificare eventuali comportamenti scorretti e migliorare la qualità di vita, il “Progetto Colonna” dell’Associazione HEMOVE Onlus promuove corsi teorico-pratici nelle scuole.
Il 67% degli adolescenti soffre di mal di schiena e quasi 1 su 3 ne è colpito in forma cronica. Per risolvere il problema, il 41% si è sottoposto a visite mediche; tra coloro che hanno utilizzato medicinali per trovare sollievo dal dolore, il 38% è ricorso a paracetamolo e quasi 1 ragazzo su 3 a farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), che in realtà andrebbero impiegati solo qualora il paracetamolo non fosse sufficiente o nel caso il disturbo avesse una componente infiammatoria. Questi, in estrema sintesi, alcuni dei risultati emersi da un’indagine promossa dall’Associazione HEMOVE (HEalth and Motion VEnice association) Onlus su un campione di 141 studenti tra i 15 e i 17 anni, di due Licei veneti, nell’ambito di un programma educazionale e formativo sulla lombalgia, denominato “Progetto Colonna”. Si tratta della prima iniziativa di questo genere in Italia, che verrà estesa nei prossimi mesi anche ad altre scuole della Penisola, le prime delle quali saranno a Padova e Matera. I dati sono stati illustrati in occasione del Convegno scientifico “Disabilità e malattie reumatiche. Prevenzione, Terapia e Riabilitazione”, organizzato dalla stessa Associazione e da poco conclusosi a Venezia.
Le malattie reumatiche e muscolo-scheletriche rappresentano la principale causa di disabilità nella popolazione, determinando notevoli costi socio-economici. Il loro sintomo più frequente è il dolore, che spesso però non viene curato in maniera appropriata, con ulteriori ricadute negative sui pazienti. Si tratta di patologie ancora sottovalutate, mancando di fatto un approccio organico e multidisciplinare che consenta di prevenirle e trattarle adeguatamente. L’Associazione HEMOVE Onlus nasce proprio con l’obiettivo di promuovere tra la popolazione e la comunità medica attività di informazione e sensibilizzazione su queste patologie, mediante iniziative di alto valore scientifico ed educazionale. Una delle principali iniziative è il “Progetto Colonna”, un programma dedicato alla prevenzione della lombalgia e rivolto ai ragazzi in età scolare. Il mal di schiena, infatti, contrariamente a quanto si pensi, è un disturbo cronico che colpisce non solo la popolazione adulta ma anche i più giovani.
Il progetto ha coinvolto due scuole superiori venete (il Liceo Marco Polo di Venezia e il Liceo Alle Stimate di Verona), dove sono stati organizzati corsi educazionali, allo scopo di modificare comportamenti sbagliati dei ragazzi, come il mantenimento di posture non corrette, una delle cause principali del mal di schiena. I corsi, unici nel loro genere, prevedevano sia lezioni teoriche su vari aspetti inerenti la colonna vertebrale e il movimento (anatomia, fisiologia, biomeccanica, approccio farmacologico e non), sia lezioni pratiche di posturologia ed ergonomia, con un fisioterapista. Agli studenti è stato inoltre distribuito un libretto informativo, con una sintesi degli argomenti affrontati, e si è richiesto di compilare due questionari: uno per verificare l’eventuale presenza di lombalgia e capire in che modo venisse trattata, il secondo per misurare il loro stato di salute e la qualità di vita.
“Diversamente da quanto si possa pensare, la lombalgia è un disturbo invalidante che spesso colpisce anche gli adolescenti, con un impatto considerevole sulla salute in generale e sul rendimento scolastico”, commenta Leonardo Punzi, Presidente Hemove Onlus e Direttore UOC di Reumatologia presso l’Azienda Ospedaliera Università di Padova. “L’indagine che abbiamo condotto in alcuni Licei veneti rappresenta il primo studio italiano svolto nelle scuole sull’argomento; i dati emersi sono sorprendenti e confermano quanto sia importante svolgere sui ragazzi un’opera di corretta educazione e prevenzione. Questa attività di divulgazione scientifica deve cominciare già in ambito scolastico, dove purtroppo alle lezioni di scienze si dedicano ancora poche ore”.
Secondo la survey – i cui risultati preliminari sono stati presentati all’ultimo Congresso dell’European League Against Rheumatism (EULAR) – è emerso che, su 141 studenti, il 67% soffre o ha sofferto di mal di schiena: il 28% in forma cronica. Circa 4 ragazzi su 10 affetti da lombalgia sono stati visitati dal medico e, di questi, quasi la metà (46%) si è sottoposto a indagini strumentali, soprattutto radiografie ma anche risonanze magnetiche, con un rapporto di 3:1.
Per quanto riguarda l’aspetto terapeutico, l’impiego di medicinali è stato riscontrato in oltre la metà degli intervistati (55%), spesso a seguito di un consiglio medico: il paracetamolo, farmaco di riferimento per il trattamento del dolore di lieve-media entità nelle affezioni muscolo-scheletriche, è usato dal 38% dei ragazzi, mentre quasi 1 studente su 3 (29%) ricorre ai FANS, anche quando la sintomatologia dolorosa non ha una componente infiammatoria. Il 27%, invece, dichiara di essersi sottoposto a trattamenti riabilitativi.
“Non è semplice stabilire le cause esatte del mal di schiena”, continua Punzi. “È presumibile che nella forma più frequente, quella non cronica, entrino in gioco fattori di tipo posturale e alcune scorrette abitudine quotidiane. Per approfondire la natura del disturbo, comunque, quasi la metà degli adolescenti intervistati esegue indagini strumentali, in particolare radiografie, esponendosi a una dose non trascurabile di radiazioni che sarebbe meglio evitare, in età evolutiva. Sul fronte della cura, invece, l’atteggiamento dei ragazzi sembra più corretto: per il dolore muscolo-scheletrico il paracetamolo deve essere il farmaco di prima scelta, perché più sicuro; solo se questo non fosse efficace o in presenza di una componente infiammatoria, può essere indicato passare ai FANS”.
A causa della lombalgia, infine, 1 adolescente su 4 ha riscontrato difficoltà nello svolgere le normali attività quotidiane: disagi che sono stati di lieve entità per il 60% del campione e di media entità per il 40%. In generale, risulta più compromessa la qualità di vita degli adolescenti, specie di sesso femminile, che hanno sperimentato il mal di schiena più di recente: si sono evidenziate problematiche a livello emotivo e di salute mentale, ma anche inerenti la vitalità e lo svolgimento delle attività sociali.
“La nostra iniziativa di divulgazione scientifica ha riscosso un notevole interesse da parte di altri poli scolastici, anche al di fuori del Veneto”, conclude Punzi. “Tra le prossime scuole che coinvolgeremo ci saranno degli istituti di Padova e Matera: in quest’ultima città, proporremo il progetto Colonna coinvolgendo sia gli studenti sia la popolazione, nell’ambito delle attività di Matera Capitale della cultura”.