L’Ente del Turismo e della Cultura di Abu Dhabi (TCA Abu Dhabi), in collaborazione con la Fondazione Solomon R. Guggenheim, ha realizzato un importante progetto culturale, la mostra The creative Act: Performance, Processo, Presenza, inaugurata il 6 marzo a Manarat al Saadiyat sull’ isola di Saadiyat ad Abu Dhabi e visitabile fino al 29 luglio. A patrocinare l’evento è Sua Altezza Sheikh Mohamed Bin Zayed Al Nahyan, Principe Ereditario di Abu Dhabi e Vice Comandante Supremo delle Forze Armate degli Emirati Arabi Uniti. Dopo la prima del 2014, è la seconda grande mostra di opere della collezione Guggenheim Abu Dhabi.
Rispettando il dichiarato impegno del Guggenheim Abu Dhabi – e cioè il sostegno ai lavori originali degli artisti viventi – alcune delle opere in esibizione sono state commissionate ad hoc per questo evento. Ci riferiamo, per iniziare a fare qualche nome, alle installazioni di artisti come Ramin Haerizadeh, Rokni Haerizadeh e Hesam Rahmanian.
Il fil rouge scelto dalla curatrice, la storica dell’arte Valerie Hillings, è quello espressamente citato nel titolo stesso della mostra: il triplice e affascinante tema della performance, del processo e della presenza, con uno specifico accento sull’atto – e non sul prodotto – della creazione (appunto, The creative act). I più di venticinque artisti in mostra, provenienti da diverse nazionalità e appartenenti a diverse generazioni esplorano questo affascinante territorio con una grande varietà di mezzi espressivi, che rende il percorso in mostra estremamente ricco.
Abbiamo già citato i nomi degli artisti che hanno realizzato opere ad hoc, facciamo ora una panoramica (incompleta) sugli altri: Hassan Sharif, Mohammed Kazem, Anish Kapoor, Rasheed Araeen, Julio Le Parc, Niki de Saint Phalle, Jean Tinguely, Günther Uecker, Jacques Villeglé, Motonaga Sadamasa, Shiraga Kazuo, Tanaka Atsuko, Susan Hefuna, Anri Sala, Ebtisam Abdulaziz.
Ma la vera “anima” del progetto è di certo quella descritta dal Saif Saeed Ghobash, Direttore Generale di TCA Abu Dhabi “The Creative Act offre una prospettiva transculturale sulla prospettiva dell’arte contemporanea, mettendo in evidenza le interconnessioni tra gli artisti che lavorano in vari luoghi del mondo dal 1960. Le opere rivelano fonti comuni di ispirazione, linee di influenza e contributi distintivi. Due commissioni presenti in mostra riflettono l’impegno del Guggenheim Abu Dhabi a sostenere la produzione di nuove opere di artisti viventi. Questa mostra segna, non solo il passo successivo per il Guggenheim Abu Dhabi, ma anche l’istituzione del ruolo futuro del museo di incoraggiare, ispirare e informare. Solo attraverso l’interazione diretta con opere d’arte, temi, professionisti creativi e artisti possiamo fornire alle generazioni future un insieme a tutto tondo di strumenti attraverso i quali comprendere lo sviluppo dell’espressione artistica.”
Giuseppe Montalto