“Curarsi ad Arte”, il percorso espositivo di cura e cultura dell’Ospedale San Giuseppe, si arricchisce di nuove opere. Per il secondo anno consecutivo, infatti, l’arte trova casa presso il noto ospedale milanese, in particolare presso il Reparto Materno-Infantile dove da oggi è esposta una serie di dipinti realizzati dagli studenti dell’Accademia di Brera sul tema della luce. Secondo il paradigma del “welfare culturale”, arte e cultura migliorano la qualità di vita dei pazienti, riducendo i costi di ospedalizzazione, degenza e medicalizzazione. Tra gli obiettivi dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018: valorizzare il contributo della cultura al benessere dei cittadini europei.
Presso l’Ospedale San Giuseppe di Milano, alla presenza dell’Assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera, è stata inaugurata la mostra “Curarsi ad arte – La luce”: serie di opere realizzate dagli studenti del Dipartimento di Arti Visive dell’Accademia di Belle Arti di Brera, ispirate al tema della luce. Lanciato nel 2016 grazie alla collaborazione tra il noto ospedale milanese e il prestigioso Istituto artistico, il progetto “Curarsi ad Arte” nasce come originale esperimento di “museo diffuso” all’interno di luoghi deputati alla cura e, dopo il successo della prima edizione, torna anche quest’anno con un focus specifico sulla luce. Proprio nei corridoi del Reparto Materno-Infantile del San Giuseppe, dove nuove vite vengono “alla luce”, sono infatti esposte, a partire da oggi, le opere realizzate dagli studenti di Brera. La mostra, che sarà permanente, verrà aperta al pubblico da domani, giovedì 14 dicembre.
Prosegue, così, il sodalizio virtuoso tra Arte e Medicina, che, da un lato, permette a giovani artisti di esporre le loro opere e farsi conoscere, dall’altro crea un’inedita possibilità di fruizione culturale, portando l’arte al di fuori dei suoi “templi” classici e avvicinandola a un pubblico particolare: quello degli utenti e degli operatori sanitari che ogni giorno popolano i corridoi di un grande ospedale italiano. A questo si aggiungono le sempre più numerose evidenze che confermano come l’arte e il bello possano esercitare un effetto benefico sui pazienti, favorendo il processo di cura e, al tempo stesso, riducendo ansia e depressione.
“L’arte può dare un contributo importante ai percorsi di cura, ancora di più in luoghi decontestualizzati come gli ospedali e particolari dal punto di vista emozionale, come un punto nascita”, dichiara l’Assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera. “Questa mostra dimostra ancora una volta l’eccellenza della Sanità lombarda fatta non solo dall’alta qualità dei suoi professionisti e delle sue strutture, ma anche dalla capacità di ambire a obiettivi sempre più importanti da realizzare attraverso modelli di cura innovativi. Mi auguro che questa collaborazione con l’Accademia di Brera possa continuare anche nei prossimi anni, perché sono convinto che le emozioni suscitate dall’arte possano aiutare i pazienti, anche per poco tempo, a dimenticare la propria sofferenza e superare momenti di difficoltà”.
“Oggi esistono studi che mostrano l’effetto della cultura sulla qualità di vita e sul benessere psicologico, ma anche la sua efficacia nei più vari ambiti clinici”, commenta Pier Luigi Sacco, Professore di Economia della Cultura presso l’Università IULM di Milano, Senior Researcher presso il metaLAB (at) Harvard e Visiting Scholar presso la Harvard University, Special Adviser del Commissario Europeo alla Cultura e all’Educazione. “Si va diffondendo l’idea di un possibile paradigma di ‘welfare culturale’ che, con interventi opportunamente declinati, può produrre un miglioramento delle condizioni dei soggetti assistiti, riducendo allo stesso tempo i costi di ospedalizzazione, degenza e medicalizzazione, e liberando risorse che possono essere utilizzate, tra gli altri scopi, per coprire questi stessi interventi, che quindi di fatto si auto-finanzierebbero. Per arrivare a un simile risultato, occorrono nuove esperienze pilota, non più come accaduto finora su scala ridotta ma con numeri significativamente più ampi. In questa prospettiva, appare interessante l’opportunità offerta dall’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018, promosso dalla Comunità Europea con lo scopo specifico di dare rilevanza al patrimonio come fattore di coesione sociale e fonte di produzione di valore socioeconomico. La decisione che istituisce l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale insiste sulla necessità di promuovere studi e progetti che rendano misurabile il contributo del patrimonio culturale al benessere dei cittadini europei e il welfare culturale rappresenta una delle frontiere di sperimentazione più promettenti”.
“L’Accademia di Belle Arti di Brera promuove progetti e percorsi di studio volti a creare un dialogo sempre più forte con la città, con le sue istituzioni ed i suoi enti”, afferma Franco Marrocco, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera. “In tal modo, rinnova con grande piacere la collaborazione con il gruppo MultiMedica. Il rapporto di interscambio e la condivisione d’intenti prodotta tra queste due istituzioni diventa testimonianza di come un percorso di ricerca ed elaborazione possa svilupparsi mediante l’esperienza artistica anche all’interno di un luogo di cura, spesso ambito di sofferenza, sebbene, in questo caso, si tratti di una fattiva realtà di gioia ed emozione per l’arrivo di una nuova vita. Proprio le emozioni presenti o passate da sempre alimentano l’artista, la sua visione del mondo, la sua creatività e il suo bisogno di costruire ‘luoghi per l’anima’ in cui l’umano possa rivolgersi, riconoscersi e talvolta rifugiarsi”.
“A differenza del 2016, per l’edizione di quest’anno è stato assegnato agli studenti un tema da sviluppare: la luce. Da parte nostra, ci è sembrato quindi logico e naturale offrire come spazio espositivo il Reparto materno infantile del San Giuseppe”, dichiara Daniele Schwarz, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo MultiMedica. “Questo reparto, negli ultimi anni, ha saputo riconquistare un ruolo da protagonista nell’ambito della natalità milanese, raggiungendo una quota prossima ai 1.500 parti annui. Non solo, ha contribuito a far ottenere all’Ospedale San Giuseppe il riconoscimento dei due Bollini Rosa dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna (ONDA). Risultati resi possibili grazie anche a numerosi interventi di riqualificazione e ammodernamento: dal nuovo blocco parto con vasca per il parto in acqua, all’attivazione di una terapia intensiva neonatale di secondo livello, per citare solo alcuni esempi. Colgo quindi l’occasione per ringraziare medici, ostetriche, infermiere e personale amministrativo per il lavoro svolto”.
Le opere esposte sono state realizzate da: Flavia Albu, Marta Galbusera, Raffaele Greco, Maddalena Lusso, Anna Mangone, Michele Oppizzi.
La selezione è stata effettuata dal Comitato Scientifico composto da: Franco Marrocco, Direttore Accademia Belle Arti di Brera; Daniele Schwarz, AD Gruppo MultiMedica; Giuseppe Bonini, Preside del Dipartimento di Arti Visive, Accademia Belle Arti di Brera; Roberto Casiraghi, Docente del Dipartimento di Arti Visive, Accademia Belle Arti di Brera; Alessandra Chiarello, Direttore Marketing e Comunicazione, Gruppo MultiMedica; Sergio Harari, Presidente Associazione Peripato; Alberto Mugnaini, Curatore e critico d’arte; Pierluigi Sacco, Ordinario di Economia della Cultura, IULM/Special Advisor del Commissario Europeo alla Cultura/Visiting Scholar, Harvard University; Carmen Sommese, Direttore Sanitario Aziendale, Gruppo MultiMedica.