Prof.ssa Gabriella Fabbrocini (Università di Napoli): “Dieta mediterranea è un fattore protettivo”
Molte patologie cutanee, come ad esempio l’acne e la psoriasi, si manifestano anche a causa di malattie legate all’alimentazione, come l’ipercolesterolemia familiare e il diabete, ma è sempre a tavola che possono essere efficacemente prevenute. Ne è convinta la Prof.ssa Gabriella Fabbrocini, docente di dermatologia e venereologia presso l’Università di Napoli Federico II, che oggi, a Palazzo Poli, nell’ambito della sesta edizione del convegno “Dermart”, ha tenuto un interessante intervento sul tema “Gli alimenti che guariscono le malattie cutanee”.
In tal senso sono stati ampiamente documentati i benefici della dieta mediterranea come fattore protettivo della pelle. “E’ scientificamente dimostrato – dichiara la Prof.ssa Fabbrocini – che una dieta ricca di olio extra-vergine di oliva, quindi di acidi grassi insaturi, ci consente di ridurre in maniera significativa l’invecchiamento cutaneo che, insieme al photoaging, è l’anticamera del cancro. Di conseguenza, se curiamo bene questo aspetto, possiamo ridurre anche la possibilità di contrarre il melanoma”.
La carcinogenesi viene inibita altresì dai polifenoli e dagli acidi grassi n-3, in particolare gli acidi grassi polinsaturi a catena lunga presenti nel pesce, mentre altri effetti benefici derivano anche dagli agrumi, principali fonti di b-criptoxantina, e dalle carote, ricche di b-carotene, ma anche dalle verdure di colore verde scuro e dal tè verde, che hanno proprietà anti-tumorali e di foto-protezione, inibendo la proliferazione cellulare e riducendo l’eritema indotto dalle radiazioni ultraviolette. Il licopene contenuto nei pomodori, infine, contribuisce al mantenimento dell’omeostasi cutanea.
Prima ancora che per prevenire il tumore della pelle, tuttavia, un’alimentazione corretta è sicuramente un deterrente anche per l’acne. Centrale in tal senso è il ruolo della Mtorc, una protein-chinasi che media le conseguenze di una dieta ipercalorica regolando gli effetti dell’insulina, ovvero l’ormone che fa bruciare i grassi, e di alcune proteine, tra cui quelle ricche in leucina (sostanza presente, ad esempio, nel latte), che agirebbe favorendo l’ipersecrezione di sebo e, quindi, l’acne. “Per questo motivo – spiega la Prof.ssa Fabbrocini – è assolutamente auspicabile una dieta povera di grassi saturi e di zuccheri, quindi con poca carne e senza piatti iper-glicemici. Viceversa, va incrementato l’apporto degli alfa-idrossi acidi, ossia di quegli acidi organici contenuti principalmente nella frutta, come agrumi, mele, uva, ma anche nella soia, negli spinaci e nella birra, che comportano innumerevoli benefici per la pelle e che per questo vengono utilizzati, sotto forma sia di creme che di integratori, per la cura del photoaging, delle allergie cutanee e dell’acne”.
Non manca, infine, una serie di accorgimenti per tenere lontana la psoriasi. “Studi condotti sull’interazione tra alimentazione e psoriasi – afferma la dermatologa – consigliano di limitare il consumo di carne, nello specifico quella di maiale o rossa, evitare gli insaccati, eliminare il consumo dei fritti e delle spezie piccanti, ridurre il consumo di sale e tenere sotto controllo invece quello dei formaggi stagionati, del latte e delle uova”. Via libera, invece, a frutta e verdura, ma con delle eccezioni. “No a melanzane, peperoni, pomodori crudi e verdure ricche di amidi come le patate. Assolutamente consigliati, invece, carote, barbabietole, cetrioli, radicchio, cicorie e bietole, ma anche alimenti ricchi in fibre, come pane, riso e pasta integrale. Tra la frutta sono da evitare le mele crude, che potrebbero essere persino un alimento scatenante, insieme a grano, crostacei, carne, uova e caffè. Viceversa, spiccano le proprietà benefiche dello yogurt, ricco di batteri probiotici”.