L’ultimo aggiornamento pubblicato dall’ufficio statistica del Ministero dell’Università e della Ricerca ci consegna un quadro con qualche luce e tante ombre, quando si analizzano la situazione del mondo accademico in Italia e, soprattutto, le condizioni degli studenti. Tra borse di studio non erogate (o arrivate in ritardo), riduzione degli iscritti e dei laureati, servizi accessori che spesso non esistono, gli studenti italiani devono fare di necessità virtù.
Non solo studio ed esami. Ancora peggio va a quanti cercano di coniugare il classico percorso di studi con progetti paralleli o alternativi: spesso, il primo ostacolo da superare è quello familiare, ovvero lottare con l’ostracismo e le perplessità delle persone più vicine, poco convinte della fattibilità di quelle idee. Ma in supporto di questi sognatori arriva una speciale borsa di studio, promossa da una società che si occupa di finanziamenti e da una piattaforma che distribuisce codici sconto.
Una borsa di studio per chi ha idee. L’iniziativa nasce infatti dalla collaborazione tra European Funding Guide e Piucodicisconto, che hanno pubblicato un bando per l’assegnazione di tre borse di studio da destinare a studenti di tutta Italia che non si “accontentino” di superare gli esami canonici, ma che siano impegnati in altre attività esterne. Per consentire loro una maggiore libertà di azione, il finanziamento andrà a coprire le spese quotidiane, così che i giovani possano mettersi effettivamente all’opera.
Oltre 7 mila esclusi. Il progetto diventa ancora più meritorio se si pensa alla citata situazione delle borse di studio in Italia: nell’ultimo anno, come confermato dal Miur, oltre 7 mila studenti universitari si sono visti “negare” il finanziamento nonostante possedessero tutti i requisiti richiesti, mentre quelli che hanno ricevuto la sovvenzione sono stati 176 mila. E dire che il dato degli esclusi è paradossalmente positivo, visto che nel 2012 il loro numero era quasi cinque volte maggiore, pari a 38 mila non finanziati.
La situazione in Europa. Paragonando le cifre dell’università italiana con quelle di altri Paesi europei viene fuori una disparità assoluta: qui da noi, ad esempio, la percentuale di universitari che riesce a ottenere una borsa di studio è inferiore al 10 per cento, mentre in Francia si viaggia su ritmi completamente diversi, raggiungendo il 38 per cento degli iscritti. Una forbice che si è allargata negli ultimi 10 anni: mentre in Italia i borsisti sono aumentati appena di 7 punti percentuali in questo lasso di tempo, in Francia sono cresciuti del 47 per cento, mentre in Spagna del 68 per cento e in Germania del 23 per cento, a riprova di difficoltà che qui da noi sono più forti.
In Francia e Germania numeri molto più alti. La differenza sta ovviamente nel sistema di finanziamento di questo strumento: nel resto d’Europa non esistono gli idonei non beneficiari, perché altri Paesi investono decisamente di più nel supporto allo studio; sempre per fare esempi vicini, Francia e Germania investono quasi 2 miliardi all’anno nel diritto allo studio, mentre la Spagna 900 milioni di euro, e anche le erogazioni sono diverse. In Francia, il finanziamento è distribuito su base mensile, mentre da noi è diviso in tranche annuali che, troppo spesso, fungono semplicemente da rimborso di spese già effettuate, arrivando ad anno accademico iniziato da tempo.
Studenti italiani con più difficoltà. Il risultato finale è una condizione in cui gli studenti non sono certamente agevolati, a scapito del profitto (secondo l’Ocse, solo 18 italiani su 100 sono in possesso di laurea, il secondo dato più basso del mondo industrializzato dopo il Messico) e ovviamente della realizzazione di progetti diversi, come quelli che invece l’iniziativa di www.piucodicisconto.com ed European Funding Guide intende tutelare e promuovere.