Conversazione con la morte, una lettera dialogata, un discorso intimo, sereno e doloroso insieme, un documento da tramandare, un’eredità artistica, una lezione di teatro. Questi i pensieri che si affollano nella mente, interpretati da Gaetano Callegaro, che saranno in scena dal 19 marzo in Sala Cavallerizza, parole ormai famose, istruendo i giovani, i più anziani, declamando, spiegando, imprimendole nelle menti degli spettatori. La Cavallerizza è una suggestiva sala ricavata da quelle che furono le scuderie del Palazzo Arese Litta. Collocata alle spalle del Teatro Litta, vi si accede attraverso il cortile.
Conversazione con la morte è un testo in cui compare la personificazione di un elemento astratto che, in effetti, ci accompagna lungo tutta la nostra vita, così come afferma l’autore di questo pregevole testo. Parliamo di Giovanni Testori, colui che lo firma nel 1978, e che, evidentemente, connota i suoi ultimi anni di vita attraverso un testamento, caratterizzato da una “poetica descrizione” della sua stessa poetica.
“Superbo, infaticabile, glorioso, passavo di personaggio in personaggio e non sapevo che in me, nel mio lavoro, s’incarnava, invece, e diventava quasi emblematica proprio quella traiettoria, proprio quel destino: il destino dolcissimo e terribile di non poter finire mai…” (G.Testori, Conversazione con la morte)
Riflessioni su Conversazione con la morte.
“Le parole di Testori sono pura poesia, limpide e potenti; non ho cercato di interpretarle ma di viverle perché in loro ho ritrovato la mia stessa vita da attore, con le sue ombre e le sue luci, le sue gioie e i suoi dolori… una vita in cui, come dice Autore, “ i luoghi del teatro vincono e schiacciano i luoghi della vita”
Gaetano Callegaro
Note di regia
Ho divorato CONVERSAZIONE CON LA MORTE quasi fisicamente e le parole del testo hanno cominciato a vibrare dentro di me, a farmi compagnia, a risuonare in modo struggente con una vita prorompente e purificatrice sebbene quelle parole fossero “portatrici di morte”. Da qui, inconsciamente, ho cominciato a sentire un legame profondo con Giovanni Testori e istintivamente ho riletto la sua raccolta di poesie NEL TUO SANGUE e, ancora istintivamente, ho cominciato a sviluppare idee, suggestioni, riflessioni fino ad immaginare uno spazio, un luogo dove mettere in scena quelle parole: uno spazio che non fosse solo un teatro ma un tempio sconsacrato, una sorta di chiesa benedetta e maledetta insieme dove il vecchio attore che parla ( il protagonista del testo) divora sé stesso in un rito ecclesiastico in cui l’altare diventa un tavolaccio da obitorio e dove attraverso la disperazione della sua solitudine, realizza la necessità di un dialogo con la “cara, dolce ed eterna ombra” che assume forma di cagna, ragazzina, amante e madre “dal grembo assassino” perché, al di là di ogni retorica sulla maternità, chi dà la vita dà anche la morte (Testori scrisse il testo nel 1978 dopo la morte della madre).
Quando Gaetano Callegaro mi ha manifestato la possibilità e la generosità di mettersi in gioco con questo testo potente che non è solo un monologo ma un in-finito “testamento” di vita il cerchio per me si è chiuso. Ho pensato a lui come ad un “vecchio” grande attore che si immola di fronte al pubblico e che si mette a pronunciare parole magnifiche, parole di cui il teatro ha e deve tornare ad avere bisogno, versi violenti e crudeli ma che fanno respirare e che, attraverso la magia e il mistero del teatro, diventano carne pulsante e sangue vivo di attore in una specie di comunione rituale con un pubblico di persone vive.
In CONVERSAZIONE CON LA MORTE c’è la fatica di dire e quella di non dire, l’anelito a una parola impossibile che diventa possibile soltanto attraverso il teatro: in fondo, semplicemente, un uomo solo che parla a un pubblico che lo ascolta. Che parla le parole sublimi, alte, poetiche e mai definitive di Giovanni Testori.
Mino Manni
CONVERSAZIONE CON LA MORTE
di Giovanni Testori
con Gaetano Callegaro
assistente alla regia Marta Ossoli
disegno luci Fulvio Melli
regia di Mino Manni
durata dello spettacolo: 70 minuti
GIOVANNI TESTORI (Novate, Milano, 1923- Milano, 1993), critico d’arte, poeta, autore teatrale e romanziere, è stato tra le personalità intellettuali più complesse e importanti del secondo Novecento. Negli anni cinquanta ha raccontato la periferia milanese, nel ciclo dei Segreti di Milano che comprende tra gli altri i racconti Il ponte della Ghisolfa, da cui Visconti trasse il film Rocco e i suoi fratelli, e il testo teatrale L’Arialda.
Negli anni settanta, attraverso la “Trilogia degli Scarrozzanti” (L’Ambleto, Macbetto, Edipus) ha creato una personalissima lingua drammaturgica. Dopo gli oratori di argomento sacro, quali Conversazioni con la morte e Interrogatorio a Maria, negli anni ottanta scrive due “Branciatrilogie” per l’attore Franco Branciaroli e porta in teatro uno dei suoi capolavori, il romanzo In exitu. Il suo ultimo testo, quasi un testamento, fra teatro e poesia, è Tre lai.
Gaetano Callegaro
Dal 1976: è socio Fondatore della Coop.Teatro degli Eguali – Teatro Litta di Milano, dal 1998 è Responsabile Artistico e Presidente Dal 2012 al 2017 è stato Presidente della Fondazione Palazzo Litta per le Arti Onlus 1976/1986: Attore in; Nozze piccolo borghesi/ Il ciarlone/ Il teatrino delle meraviglie/Italia son/ Comici di piazza/Teatro di piazza/ Ben & Gus/ Comprese le mamme e le sorelle/ Cristoforo Colombo/ Schauspiele Director/ La barca di arlecchino/ Opera buffa 1984/1998: Autore, regista e attore di numerose Fantasie Sceniche (commistione prosa/danza/ musica) rivolte a bambini ed adulti; La bottega fantastica/ Coppelia/ Akronos/ Lo Schiaccianoci/ Il lago dei cigni/ La bottega fantastica/ Le Mille e una Notte/ Il Fantasma di Canterville 1998/2017: Attore per le maggior produzioni del Teatro Litta e per i registi Antonio Syxty, Francesco Silvestri, Andrea Taddei; Alberto Oliva; Giovanni Scacchetti: Lucifero/ Intrigo e amore/ Saro e la rosa/ Il Giardino dei Ciliegi/ Il Gioco dell’amore e del caso/La locandiera/ Rocco e i suoi fratelli/ Il bacio della donna ragno/ Amleto/Villa Rosmer/ Casa di Bambola/Rotweiss Kabarett/ L’aquila bambina-reloaded/ Mi ami? do you love me?/ Dormono Dormono sulla collina/ Il Venditore Di Sigari/ Zio Vania/ Napoli 18 carati/ Cruel+Tender(Tenero+Crudele)/Il Censore(edizioni 2012-2013)/Sogno ma forse no/ Il gabbiano/Confidenze troppo intime/La Bottega del caffè Dal 2007 è stato nel Comitato Scientifico di Fondazione Cariplo per il Progetto Etre volto allo sviluppo e all’incentivazione di residenze teatrali in Lombardia.
Mino Manni
Diplomato alla bottega teatrale di Vittorio Gassman, ha lavorato con i più grandi registi del teatro italiano tra cui Massimo Castri, Giancarlo Cobelli, Cesare Lievi, Antonio Calenda e Jerôme Savary, direttore della Comédie Française di Parigi. Ha recitato con Glauco Mauri per cinque anni interpretando opere di Goldoni, Shakespeare e Dostoevskij facendo tournée in Italia e all’estero.
Ha recitato anche con Alessandro Preziosi, Kim Rossi Stuart, Michele Placido, Silvio Orlando, Franco Branciaroli, Gabriele Ferzetti. Premiato al Montegrotto Teatro Festival come miglior attore, per il cinema ha lavorato, tra gli altri, con i registi Alessandro D’Alatri, Dario Argento, Michele Placido, Marco Bellocchio.
Nel 2010 fonda la Compagnia I Demoni con il regista Alberto Oliva con cui ha realizzato: il monologo Garibaldi amore mio (scritto da Maurizio Micheli), La donna che visse due volte, La confessione (monologo tratto da I Demoni di Dostoevskij), Il ventaglio di Carlo Goldoni; Il mercante di Venezia di Shakespeare nel ruolo di Shylock e Giulio Cesare nel ruolo di Antonio, Il giocatore (sempre di Dostoevskij), Enrico IV di Pirandello, Mozart e Salieri e Don Giovanni di Puskin, Salomé di Oscar Wilde, Il topo del sottosuolo e Delitto e Castigo di Dostoevskji. Ha al suo attivo vari laboratori di cinema e di teatro e insegna recitazione al liceo artistico Cassinari di Piacenza. Inoltre da molti anni riscuote grande successo con una serie di letture con musiche dal vivo tratte da I promessi sposi di Alessandro Manzoni in coppia con Marta Ossoli, attrice con cui vince nel 2017 il prestigioso Premio Nazionale Franco Enriquez per lo spettacolo Cleopatràs di Giovanni Testori.
Mino e Marta si incontrano nel 2012 in occasione dell’allestimento di Antonio e Cleopatra di William Shakespeare per la regia di John Pascoe al Teatro Licinium di Erba nel quale interpretavano i due protagonisti. Da allora collaborano all’insegna della riscoperta dei grandi classici letterari e del valore della parola: da Shakespeare a Manzoni arrivando fino a Testori.
INFORMAZIONI
MTM Sala Cavallerizza
Corso Magenta, 24 – Milano
da martedì a domenica – ore 19.30
Biglietti: Intero 16€ – Under26/over65 – 12€ – Spettacolo inserito in Invito a teatro
Abbonamenti: Arcobaleno – 6al Litta – UNI 4al Litta – UNI 4al Leonardo – Carta Regalo – CONTENUTI ZERO VARIETA’ – Abbonamenti liberi a partire da €40.
BIGLIETTERIA MTM
02. 86 45 45 45 – biglietteria@mtmteatro.it
Prenotazioni e prevendita da lunedì a sabato dalle 15:00 alle 20:00
Biglietti e abbonamenti sono acquistabili sul sito www.mtmteatro.it e sul sito e punti vendita vivaticket.it. I biglietti prenotati vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.