All’Acne Day di Napoli i dermatologi federiciani Monfrecola e Fabbrocini presentano un nuovo strumento diagnostico per monitorare la qualità della vita nei pazienti
Comprendere l’impatto dell’acne sulla vita quotidiana del paziente, ottimizzare al meglio la scelta di una terapia appropriata e identificare anche la eventuale necessità di un sostegno psicologico. Sono questi gli obiettivi dell’Acne Radar, un nuovo strumento diagnostico per la valutazione della qualità di vita nei malati di acne che promette di migliorare molto l’adesione alla terapia farmacologica da parte dei più giovani.
A idearlo sono stati Giuseppe Monfrecola e Gabriella Fabbrocini, docenti di dermatologia e venereologia presso l’Università “Federico II” di Napoli, rispettivamente presidente e coordinatrice delle attività scientifiche dell’Acne Day 2014, una due giorni di approfondimento e confronto su un tema di grandissima attualità come quello dell’acne, ormai una vera e propria malattia sociale, e di molte patologie correlate – in primis rosacea e idrosadenite suppurativa -, di scena oggi e domani al Circolo Ufficiali dell’Esercito, nel capoluogo partenopeo, alla presenza di numerosi esperti e luminari provenienti da tutto il mondo.
“L’Acne Radar – spiega la Prof.ssa Fabbrocini, responsabile dal 2004 di un ambulatorio interamente dedicato all’acne con 600 nuovi casi all’anno, di cui il 70% adolescenti con un’età media di 18 anni – è fondamentalmente una rappresentazione grafica intuitiva che consente di monitorare nel tempo in maniera semplice, rapida ed efficace l’impatto dell’acne nei pazienti, attribuendo un punteggio da 1 a 10, in base al grado di severità, a una serie di parametri: oggettivi, quali la percezione negativa della propria immagine, bruciore e insonnia; soggettivi, come la depressione, la mancanza di serenità e la vergogna; relazionali, come la difficoltà nei rapporti sociali, lavorativi e intimi. Applicando questo strumento in diversi protocolli terapeutici, abbiamo già potuto constatare che in genere le donne affette da acne hanno una peggiore qualità di vita rispetto agli uomini e che, all’aumentare della durata della malattia, i sintomi soggettivi prevalgono su quelli oggettivi”.
L’Acne Radar è insomma un valido supplemento alla pratica clinica, consentendo una scelta terapeutica meglio rispondente ai disturbi accusati dal paziente: chi è vittima degli inestetismi della pelle dovrà quindi insistere con retinoidi topici o peeling al fine di ridurre le impurità; chi accusa anche ripercussioni sulla propria salute dovrà invece valutare l’opportunità di una terapia sistemica per via orale; chi, infine, lamenta principalmente una sensazione di bruciore, farà bene a preferire creme lenitive ed emollienti.
“E’ fondamentale informare i pazienti acneici –spiega Gabriella Fabbrocini – sui lunghi periodi di tempo richiesti prima che compaiano i primi risultati visibili e sul possibile peggioramento dell’acne nelle fasi iniziali del trattamento, incoraggiandoli quindi a proseguire la terapia. E proprio per incrementare l’aderenza terapeutica ha dato buoni frutti anche il progetto Acne SMART CLUB, da cui è emerso che la ‘compliance’ dei soggetti in cura aumenta se questi sono sollecitati durante la somministrazione del trattamento. I teenager avvisati tramite sms durante le 12 settimane della terapia hanno ottenuto complessivamente, sotto vari fronti, risultati nettamente migliori rispetto a quelli cui, invece, non veniva inviato alcun promemoria”.
E per il futuro? Si punta decisamente su nuovi strumenti per la valutazione della qualità della vita come, appunto, l’Acne Radar, che ha permesso, ad esempio, di rilevare un netto miglioramento della condizione dei pazienti che hanno seguito una terapia topica a base di argento micronizzato, zinco acetato e acido laurico. Lo studio, condotto dalla Sezione di Dermatologia clinica, allergologica e venereologica dell’Università di Napoli su 20 pazienti di età compresa tra i 18 e i 25 anni, ha evidenziato una riduzione delle lesioni acneiche del 47% tra quanti hanno seguito scrupolosamente la cura prescritta.