Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Nico P., uno dei più attivi vocalist italiani. Lavora alla Praja a Gallipoli (LE), lavora al Tinello, all’Elba, fa spesso scatenare i top party di Musicaeparole. E se leggete bene tra le righe si sente bene e forte il suo segreto: un sacco di energia. Qui sotto leggete un paio di risposte. Tutta l’intervista invece la trovate qui: .
Come hai iniziato a fare il vocalist?
Potrei dirti che ero nel posto giusto al momento giusto…così come potrei dirti che chi mi diede il microfono in mano quella notte ebbe un gran coraggio.
Era una notte dell’agosto del 1993, una domenica notte al Renoir, tra i più famosi club degli anni 90 a Bari. In console c’era il mitico Marco Trani. Tutto perfetto, tranne l’assenza dei due speaker che all’ultimo momento avevano dato forfait. Il sottoscritto era davvero l’ultima ruota del carro… tanto per intenderci quello alle prime armi, con un filo di voce che veniva accontentato esattamente negli ultimi 10 min. Quella sera toccò proprio a me e da allora non ho più smesso.
Il tuo primo concerto? La tua prima volta in discoteca ?
Per quel che riguarda il concerto, fu Antonello Venditti… era l’anno di “Alta Marea” ma soprattutto l’estate di “Da Milano a Samarcanda” e del grande NO alla mafia. La prima volta in disco invece fu al Camelot Trance, un altro di quei Club leggendari anni 90. Avevo solo 17 anni… Ricordo che chi mi ci portò mi disse: “sei proprio fortunato” In consolle c’erano Ricci e Ralf. (…)
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