Italia, terra di straordinaria bellezza e di un patrimonio artistico-culturale che non ha uguali al mondo, ma troppo spesso trascurato e allora…ben vengano i privati illuminati che investono nel restauro di quadri, palazzi o statue! Grazie, quindi a Rigoni di Asiago, la famosa azienda veneta leader nella produzione biologica del miele e delle confetture di qualità, per aver sostenuto e finanziato i lavori di restauro della statua di San Teodoro, il Todaro (l’originale) in Palazzo Ducale a Venezia!
“Il ruolo dell’imprenditore e dell’impresa nella Società è profondamente mutato nel corso degli ultimi anni, così come le aspettative di quest’ultima nei confronti del mondo produttivo. Il concetto di responsabilità sociale che un tempo era di competenza esclusiva del settore Pubblico, oggi non è più tale. Il Privato e il Mondo Imprenditoriale sono diventati i “Nuovi Mecenati” dell’epoca attuale, cambiando i modelli di erogazioni liberali che venivano elargite nei secoli scorsi, non come allora il simbolo del successo economico mostrato ai concittadini e forestieri, ma come pegno di solidarietà per la comunità tutta, considerata portatrice di diritti ed interessi. – dichiara Andrea Rigoni Amministratore Delegato della Rigoni di Asiago – Il concetto di Responsabilità Sociale di Impresa: cioè di un’impresa che oltre ad avere degli obiettivi economici da raggiungere si preoccupa di allargare il suo impegno alla così chiamata sostenibilità, declinata oltre che nel settore economico, in quello sociale e in quello ambientale, è il motivo che ha convinto numerose aziende italiane e straniere a scegliere il restauro dei beni culturali come la maniera migliore per impegnarsi nella Sostenibilità Sociale”.
Rigoni di Asiago ha già colto nel passato l’opportunità di prendersi cura dell’inimitabile patrimonio di bellezza rappresentato dai beni culturali italiani, quando nel 2015 ha sostenuto il restauro dell’Atrio dei Gesuiti, nel Palazzo di Brera a Milano.
“Quest’anno abbiamo pensato un po’ a noi e, da Veneti quale siamo e ci sentiamo, ci siamo occupati di ridare lo splendore delle origini ad un monumento che oltre ad essere un inimitabile opera d’arte, è un pezzo di “Storia Veneta”. Parliamo della statua del Todaro, San Teodoro o, com’è chiamato da sempre a Venezia: “ El Todaro”. Il primo patrono di Venezia rappresentato da una statua bellissima ed affascinante, con ai piedi il coccodrillo-drago. Settecento anni di storia, con pietre che provengono da diverse cave, tra le quali anche la stessa del Partenone di Atene, ci fanno capire quanto era grande la Repubblica di Venezia e che ruolo politico svolgesse nel bacino del Mediterraneo e nel resto del mondo. – continua Rigoni – Abbiamo colto al volo la proposta di questo progetto pensando che quest’opera aveva passato secoli a svettare in cima alla colonna di Piazza San Marco, sentinella (Santo Protettore) ed allo stesso tempo faro per guardare lontano, per indicare la via migliore per la città. Una metafora per noi imprenditori, il cui ruolo è quello di indicare la strada alle nostre aziende per raggiungere i migliori traguardi. Nei mesi scorsi ho avuto il piacere di salire sui ponteggi e di trovarmi a tu per tu con le restauratrici che mi spiegavano le modalità d’intervento. Ho avuto anche l’onore di togliere con un pennellino della polvere dalla spalla. Non vi nascondo che mi sono sentito un privilegiato per aver contribuito in prima persona a liberare la statua dalle “rughe” di tanti secoli passati all’aperto”.
“Gli impegni di lavoro mi portano spesso in viaggio; con soddisfazione e grazie alla presenza di una webcam all’interno del cantiere ho potuto seguire in tempo reale il progredire dei lavori di restauro, fino al meraviglioso risultato finale. Sono contento per i numerosi messaggi di stima ed approvazione ricevuti; desidero condividerli con tutti coloro che hanno contribuito con la loro professionalità e spirito di collaborazione al restauro del Todaro. La qualità del risultato è davvero incredibile ed i tempi sono stati rispettati (lo scorso mese di luglio, quando avevamo dato il via all’opera di restauro, vi avevo dato appuntamento a fine maggio, inizio giugno 2017): grazie ancora a tutti. – conclude Rigoni – Il mio augurio (il mio invito) ora è che il Todaro restaurato, possa essere visto ed ammirato, più di prima, da tutti Veneziani, Italiani e Stranieri. Auguri e lunga vita a San Teodoro, el Todaro!”
La statua del Todaro è così ritornata al suo antico splendore, rimanendo ad arricchire un portico del Palazzo Ducale, per la gioia dei veneziani e di tutti i turisti che potranno ammirarla come testimonianza artistica, ma anche come icona di tradizione e religiosità.
L’8 giugno, in occasione della svelatura della statua restaurata, un folto gruppo di giornalisti e di addetti ai lavori è giunta a Venezia per assistere a quest’importante evento, che ha riportato la statua del Todaro nella sua sede naturale, l’incomparabile scenario di Piazza San Marco.
Claudia Di Meglio