Dal 17 febbraio il Teatro Delfino mette in scena tre autori viventi, nati negli anni ’40 tra Svezia, Canada e Stati Uniti. Si parte con Le Cognate del canadese Michel Tremblay (Montrèal, 1942), un’esilarante tragicommedia ricca di colpi di scena tutta al femminile, in scena fino al 22 febbraio, con la regia di Gustavo La Volpe, con Cristiana Banchetti, Orsetta Borghero, Cristina Castigliola, Giusy Colaci, Valeria De Michele, Maurizia Lovetti, Rossella Raimondi, Sara Romito, Chiara Serangeli e con la partecipazione di Enzo Giraldo.
Germana, una signora di provincia, fanatica di concorsi a premi e quiz televisivi, si ritrova vincitrice di un milione di bollini, con i quali si possono ordinare decine di regali da un catalogo pieno di meraviglie. Colpita da un tale improvviso benessere la donna invita sorelle e amiche, tutte piccolo borghesi come lei, tutte schiacciate dal peso della vita quotidiana, a incollarli per sbattere loro in faccia la propria fortuna e farle morire d’invidia. Le cognate di Michel Tremblay è il divertente meccanismo di un affollato incollaggio punti con contorno di invidie e facezie. Le casalinghe disperate di Tremblay spettegolano e si accapigliano, appiccicano bollini e sognano lavatrici, in un crescendo di situazioni comiche che coprono baratri di solitudine e dolore. Il testo, scritto nel 1965, negli anni del massimo impulso del consumismo, è considerato il capolavoro della drammaturgia canadese, per lo straordinario equilibrio di comicità e tragedia, di linguaggio popolare e struttura moderna. Con le sue irresistibili trovate Tremblay sa descrivere con sensibilità il vuoto esistenziale di vite di donne, piegate dal perbenismo e dal malumore, tutte casa, chiesa e centro commerciale.
“Ho pensato di ambientare la pièce alla fine degli anni ’60 – spiega il regista Gustavo La Volpe – in un periodo in cui gli effetti del consumismo si leggevano chiaramente anche nei rapporti interpersonali. Queste donne infelici e insoddisfatte che spettegolano di tutto e su tutti per un senso d’ insoddisfazione che le lacera, sono accompagnate dall’assoluta incapacità di agire e mutare l’andamento delle cose. Sono come api impazzite sul miele, succhiano le loro reciproche vite in un’azione che è al contempo realistica ma anche fortemente grottesca. La scena è formata da elementi bianchi e neri, lineare, geometrici come le loro tristi e regolari vite. I costumi, in contrasto, sono molto colorati, espressione di una maschera che nasconde un grigiore diffuso. La colonna sonora è ovviamente d’epoca. La regia ha lavorato molto sui ritmi della recitazione e sulle caratterizzazioni, cercando di rappresentare le diverse tipologie femminili con tono realistico, facendole muovere in questo mix di momenti tragici, divertenti o a volte grotteschi, che poi non è nient’altro che la vita”.
Gli altri appuntamenti teatrali di questa particolare vetrina saranno: dall’11 al 15 marzo con Il Bosco dell’americano, Premio Pulitzer, David Mamet con la regia di Antonio Mingarelli e con Silvia Giulia Mendola e Alberto Onofrietti, mentre Il coraggio di uccidere di Lars Norén (Stoccolma, 1944), prodotto dal Teatro Libero di Palermo, con la regia di Luca Mazzone e con Viviana Lombardo, Massimiliano Lotti, Rosario Sparno, come comunicato in cartellone, è rimandato per motivi di salute di uno dei protagonisti.
Teatro Delfino- Milano – Piazza Piero Carnelli
Orario: ore 21.00 – domenica ore 16.00
Le Cognate
di Michel Tremblay – adattamento di Gustavo La Volpe
dal 17 al 22 febbraio -Teatro Delfino
SalaDelfino – P.za Piero Carnelli
ore 21 – domenica ore 16
regia: Gustavo La Volpe
cast: Cristiana Banchetti, Orsetta Borghero, Cristina Castigliola, Giusy Colaci, Valeria De Michele, Maurizia Lovetti, Rossella Raimondi, Sara Romito, Chiara Serangeli e con la partecipazione di Enzo Giraldo
Biglietti:intero euro 18 – ridotto (Over 60/ Under 20/ Studenti) euro 12
Per info, acquisto biglietti e abbonamenti: www.teatrodelfino.it