Il senatore Dem Franceschini, è intenzionato a presentare in Senato una proposta di legge che assegni automaticamente il cognome della madre ai nascituri.

La ragione, secondo il rappresentante del partito Democratico, sarebbe un risarcimento per un’ingiustizia di secoli che è stata una delle diseguaglianze di genere.
Una proposta di legge di tale entità non è altro che il frutto dell’estremismo ideologico arrivato a livelli parossistici.
Riesce difficile definirlo per l’ assurdità, l’analfabetismo giuridico e scientifico, se non catalogandolo nel più profondo revanscismo.

E’ ineffabile lo sconcerto generato.
Un motto latino afferma: “mater semper certa est, pater autem incertus”.
Da millenni l’assegnazione del cognome del padre al nascituro/a è l’attribuzione di responsabilità del procreatore di sesso maschile, per “natura” incerto (autem incertus), nei confronti della nuova vita.
Senso di responsabilità, doveri di mantenimento, di educazione, assoluti e imprescindibili doveri di genitore che l’attribuzione del cognome comporta in tutte le civiltà.
E’ d’uopo una chiosa utilizzando un ulteriore motto latino:
“Mala tempora currunt”.