I risultati sono stati presentati al Congresso Mondiale IFATS di New Orleans
Grasso in medicina: Studio di Lancet ne coferma l’inefficacia ed instabilità al contrario delle cellule staminali presenti nel grasso, che isolate e coltivate, invece forniscono risultati tangibili. Trasferimento del semplice grasso: l’85% del risultato svanisce in 4 mesi.
Importanti novità per coloro che si aspettavano di ottenere risultati ‘rigenerativi’ da interventi di ‘lipofilling’, in cui il grasso corporeo viene utilizzato come filler per riempire le depressioni cutanee o come strumento per aumentare i volumi di viso e corpo.
La rivista scientifica The Lancet ha pubblicato uno studio clinico, effettuato dall’Università di Copenaghen, che dimostra i limiti del lipofilling, (ossia l’aumento di volume corporeo ottenuto mediante il trasferimento del grasso da una parte all’altra del corpo) perché l’85% del volume si perde in soli 4 mesi. Lo stesso studio clinico, invece, dimostra che se l’aumento del volume è ottenuto mediante l’uso di cellule staminali del grasso espanse, quindi moltiplicate in laboratorio, la perdita del risultato è inferiore al 20%, contro l’85% del solo grasso.
L’innovazione apportata dallo studio pubblicato su The Lancet è importante perché definisce, una volta per tutte, le sostanziali differenze tra l’impiego del grasso e quello delle cellule staminali espanse derivate dal grasso che tutt’oggi, a molti, non sono ancora chiare” sottolinea il Prof. Giuseppe Novelli, Rettore dell’Ateneo di Tor Vergata e Genetista “le cellule staminali del grasso, una volta isolate ed espanse, rappresentano una popolazione cellulare omogenea che rende standardizzabile e riproducibile la terapia, conferendo correttezza scientifica al metodo.
La stessa cosa non avviene per il grasso che, anche se ridotto alla sola porzione più ricca di cellule, rimane comunque gestibile solo mediante protocolli empirici, vista la variabilità dei contenuti”.
Gli esperti di Bioscience Institute, avvalendosi delle proprie Cell Factories di Dubai e San Marino, hanno replicato il protocollo dello studio pubblicato su The Lancet modificando l’area corporea e la durata del follow-up. Hanno usato il seno come area corporea da ingrandire anziché il braccio, com’era stato fatto nello studio citato, ed il follow-up è stato esteso ad 1 anno anziché 4 mesi. L’obiettivo, infatti, era di confermare i risultati nell’aumento del volume del seno e di verificare la stabilità del risultato nel tempo.
L’anteprima di questo report, unico al mondo, è stata presentata al Congresso Mondiale di medicina rigenerativa IFATS (International Federation for Adipose Therapeutic and Science) di New Orleans.
Il Dottor Roberto Viel, Specialista in Chirurgia Plastica, Estetica e Ricostruttiva a Londra e Medical Director di Bioscience Clinic Middle East e membro delle Emirates Plastic Surgery Society ha commentato i risultati della nuova ricerca da lui diretta : “L’aumento del volume del seno, ottenuto con l’uso delle cellule staminali prelevate del grasso ed espanse, è rimasto pressoché invariato dopo 12 mesi anche in donne che nel corso dell’anno avevano perso 4 chili di peso corporeo. Il risultato quindi è stato superiore alle aspettative perché il seno è un’area corporea più ospitale per un impianto di cellule staminali del grasso. La stabilità del risultato è legata all’uso delle cellule staminali che, anziché essere riassorbite come accade per il grasso, subiscono un processo di differenziamento che le fa diventare adipociti che attecchiscono nella loro sede di destinazione e rimangono nel corpo a tempo indeterminato”.
Giuseppe Mucci , CEO di Bioscience Institute e Clinic ha commentato i risultati della nuova ricerca: “Tutto ciò interessa l’intero segmento della ‘soft tissue augmentation’ e del ‘body shaping’ in quanto, dal filler per le rughe più sottili all’aumento del volume del seno e glutei, il materiale biologico che si usa rimane lo stesso, mentre cambiano solo le quantità e proporzioni per ciascun utilizzo: nel ringiovanimento cutaneo si useranno solo le staminali amplificate nel numero, mentre per correzioni che implicano un aumento di volume saranno miscelate al grasso della paziente che funziona da ‘supporto’, il grasso permette di apprezzare il risultato immediato e, mentre si avvia al naturale riassorbimento, viene rimpiazzato dalle cellule adipose nuove, nate dalla trasformazione delle staminali in adipociti. Queste, differenziate in loco, attecchiscono definitivamente e trovano il nutrimento per sopravvivere a lungo termine in modo da rendere l’intervento di ‘augmentation’ definitivo. Bioscience, con le sue Cell Factories di San Marino e Dubai, certificate Good Manufacturing Practices, in questo momento è l’unica azienda al mondo ad offrire questi servizi. La procedura di coltura ed espansione delle staminali naturalmente contenute nel tessuto adiposo dello stesso paziente, non richiede l’uso di alcuna sostanza o protesi estranei al proprio corpo, produce quindi risultati decisamente naturali e duraturi mediante un approccio biologico personalizzato al 100%”.
Gli sviluppi attuali dei processi di espansione delle cellule staminali del grasso hanno reso il trattamento biologicamente sicuro ed economicamente alla portata di tutti. I costi di produzione, infatti, si sono ridotti drasticamente al punto che è oggi possibile farsi estrarre, espandere e crioconservare le proprie cellule staminali mesenchimali con soli 700 Euro. Le cellule possono essere prelevate ad hoc per eventuali utilizzi o essere il risultato di un intervento di liposuzione. Il tessuto adiposo può essere prelevato ovunque per essere spedito tramite corriere alla cell factory entro 48 ore, dove vengono estratte e coltivate nella quantità necessaria ad usi futuri.