Le contraddizioni, che giornalmente si ascoltano, nella lotta contro il covid sono sempre più assurde e variegate. La strategia seguita dai Paesi occidentali è stata, ed è ancora oggi, la vaccinazione di massa.
E’ evidente che i vaccini attualmente in commercio non garantiscano più una completa protezione inerente al contagio, pur fornendo una buona protezione evitando le ospedalizzazioni e i decessi.
E’ altrettanto, evidente, tuttavia, che le varianti del Sars CoV 2 siano numerose e veloci e che la scienza medica debba continuamente “inseguire” il patogeno per cercare di adattare farmaci (i monoclonali di prima generazione non sono più efficaci), i vaccini (le case farmaceutiche hanno previsto un aggiornamento dei sieri per la fine della primavera).
Nessun progetto e nessuno stanziamento è stato previsto per installare purificatori e scambiatori d’aria per i luoghi chiusi, dove il contagio si diffonde in maniera preponderante attraverso gli aerosol (illuminanti e utilissimi gli studi effettuati dal Prof. Buonanno dell’università di Cassino riguardo la trasmissione dei virus respiratori tramite particelle aerosolizzate e l’impellente necessità di una svolta epocale nella considerazione e nella scelta delle soluzioni più adeguate).
Da più parti si continua a ripetere il mantra della convivenza con il virus, per la salvaguardia dell’aspetto economico e sociale.Niente di più sbagliato e pericoloso, voler avere una “civile convivenza”, visto che con i virus non si ha mai la contezza totale di quale sarà l’ evoluzione del patogeno; un atteggiamento, oltretutto, altamente rischioso per future ed eventuali nuove pandemie. E qua sta il punto focale del problema che ci sta attanagliando da due anni.
Salvare la salute delle persone e l’economia del Pianeta.Sembrerebbe una dicotomia, ma non è così.Ebbene, la soluzione che garantisca e salvaguardi entrambi gli aspetti, è un generoso e adeguato investimento nella ricerca medica, scientifica, e tecnologica.Estrapolando qualche dato, è bene ricordare che il Governo americano, del tanto vituperato D. Trump, volle investire quasi 4 miliardi di dollari (il cosiddetto warp speed) per giungere “celermente” al traguardo di un vaccino anticovid, dimezzando i tempi canonici della ricerca.Il risultato lo conosciamo tutti.In meno di un anno tre vaccini sono stati resi disponibili.Ed ecco la contraddizione più eclatante che porta inevitabilmente ad uno scontro inutile e dannoso tra salute ed economia..
Per evidenti ragioni di scelta politica ed economica nel nostro Paese (ma anche in altre Nazioni vi sono esempi di finanziamento inutili e assurdi), i soldi destinati al comparto medico sanitario sono di gran lunga inferiori a quanto è stato destinato, per esempio, al superbonus 110% del settore edilizio, che ha prodotto una spesa pari ad oltre 12 miliardi di euro, di cui 4 bloccati dall’Agenzia delle Entrate per evidenti frodi.
Quattro miliardi, capito bene ? La stessa cifra investita per i vaccini anti-covid !
E’ giunta l’ora di dare una svolta a queste assurde e deleterie scelte economiche finanziarie per dare garanzia di salute e benessere al genere umano.
Superando i vetusti e inutili convegni in stile G7, G20, i membri di tali consessi, per esempio i Paesi occidentali oltre ad Australia e Nuova Zelanda, India, ecc., organizzino un “consorzio” stabile e permanente per lo sviluppo di vaccini “pan-coronavirus” (l’Australia sembra essere ad una svolta in quella ricerca) e farmaci antivirali ad ampio spettro da distribuire a tutte le popolazioni (l’ epidemiologia insegna che senza una vaccinazione che raggiunga ogni angolo del Pianeta non si uscirà mai dalla pandemia) che portino alla risoluzione della pandemia e ci preservino da altre future, investendo lo 0,5 % della spesa pubblica annua di ciascuno Stato.La salute dell’umanità ne trarrebbe giovamento, e conseguentemente l’economia non sarebbe più in balia del patogeno. Così facendo si taciterebbero gli oltranzisti no-vax, i complottisti, e si eviterebbero tensioni geo-politiche che potrebbero sfociare in conflitti economici o, peggio, bellici, di cui si percepiscono quasi quotidianamente i funesti rimbombi.La comunità internazionale non ha alternative, la globalizzazione in un mondo interconesso non consente altre strade.
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)