Lo chef Fabio Groppi ha un sogno: rivoluzionare la proposta culinaria nei villaggi turistici della Sardegna. E’ finita l’era dei buffet “all you can eat” tipici dei villaggi-vacanza, in palese contrasto con l’eleganza e la raffinata bellezza di Costa rei, il cui nome significa, non a caso “la costa del re”, sul litorale sud-orientale della Sardegna.
Stefano Carta, il proprietario di Carat, società che gestisce la ristorazione dello splendido Eos Village, costruito dal padre nel 2005, ha voluto fare un salto di qualità, dopo 10 anni nel settore: “Volevamo uscire da un sistema di buffet banale e già visto. Abbiamo creato un format ad oggi vincente ed apprezzato grazie alla professionalità dello chef Fabio Groppi”.
Una scommessa calcolata, quella di Stefano Carta, perché lo chef Fabio Groppi è un purosangue nel settore della ristorazione. A partire dal DNA di pregio, segue le orme del nonno Ferdinando Bertiglia, stimato chef che ha cucinato anche per la principessa Grace Kelly, aprendo a soli 22 anni il primo ristorante, subito notato dal Gambero Rosso, il ristorante il Cantuccio (Savona). Fabio Groppi prosegue nel 2000 il suo percorso professionale lavorando nelle cucine dello chef Tacchella a Verona nel Ristorante Antica Pesa di Stallavena (Vr), Team Manager della Nazionale Italiana Cuochi vincitrice di due ori olimpici, di un argento e di un bronzo, e così cucinerà per Papa Benedetto XVI° durante la visita alla città scaligera.
Forte di tali esperienze lo chef si cimenta in concorsi internazionali che lo vedono vincitore nel 2007 della medaglia d’oro ai campionati internazionali d’Italia ed in seguito, nel 2008,del titolo di Campione Italiano di Cucina Mediterranea; nello stesso anno vince la selezione Italiana del Gran Prix Culinaire Taittinger ed nella finale a Parigi conquista il 4° posto, in assoluto il miglior risultato per l’Italia dalla nascita del concorso. Nel 2010 Fabio Groppi è stato l’ executive chef del Byblos Art Hotel Villa Mistà 5 stelle Leading di Corrubbio (Vr).
Forte delle esperienze acquisite lo chef Fabio Groppi si butta quindi in una nuova avventura e per 3 anni è l’executive de La Gana in Val Badia e ne determina l’inserimento nella guida Michelin, 81 punti nella guida del Gambero Rosso e la prestigiosa collaborazione con l’evento Chef’s Cup, appuntamento obbligatorio per gourmand e lifestyle, che raduna i principali protagonisti della migliore cucina nazionale ed internazionale nella cornice mozzafiato della Val Badia. Partecipa quindi all’evento Dolomitici e all’Artemozium, conquistando la stima e l’amicizia dello chef Norbert Niederkofler. Una bella soddisfazione, considerando che La Gana aveva aperto solo pochi mesi prima dell’arrivo dello chef Groppi, la cui filosofia di utilizzare unicamente prodotti legati al territorio, dando maggior eleganza e piacevolezza a ingredienti dai gusti pungenti come la selvaggina e la cacciagione, lo ha portato ad affiancarsi ai blasonati La Stua e La Siriola.
Ma Fabio Groppi, raggiunto il risultato, si butta in una nuova avventura e nell’anno corrente individua la Sardegna come il prossimo territorio d’azione, una vera scommessa: terra vergine, poco in voga tra gli chef non autoctoni e fuori dalle mode imperanti, un ritorno al mare, alle origini liguri e un modo, com’è stato per La Gana, per promuovere i prodotti locali come il maialetto e i bovini di razza sarda, frutta e verdura dell’oristanese, l’anguria di Gavina, le arance di Muravera o lo zafferano di San Gavino.
Si parte quindi con Escargot, ristorante a pochi passi dall’Eos Village, con pochi coperti esclusivi riservati alla parte gourmet e i restanti al bistrot, la cui proposta si concentra sulla qualità, nella scelta e valorizzazione delle materie prime del territorio per una clientela dal target medio-alto con una alta percentuale straniera. Design minimalista e stile moderno, a esaltare la vista su un panorama mozzafiato, quello della Costa Rei, elegante cucina a vista che rende teatrale la preparazione e l’impiattamento dello Chef Groppi da parte dei fortunati ospiti.
Stefano Carta, proprietario di Carat, che gestisce Escargot, monitora giornalmente l’esperienza degli ospiti attraverso un sistema di customer satisfaction (al momento al 98% di gradimento), concentrando le energie sul benessere e una sana alimentazione verso i clienti, ottimizzando le risorse e limitando lo sperpero delle scorte alimentari. Un progetto di valorizzazione del territorio e della ricca tradizione culinaria sarda che Stefano Carta sta coraggiosamente portando avanti con le sue sole forze.