Ai dieci elementi già riconosciuti in Germania se ne aggiungono sei nuovi, approvati dall’UNESCO lo scorso 13 marzo
Come noto, oltre alle speciali bellezze naturali ed artistiche l’UNESCO attribuisce il proprio riconoscimento anche ad elementi del Patrimonio culturale immateriale: questo è composto dalle tradizioni trasmesse all’interno di una comunità e può comprendere pratiche sociali, tradizioni, riti, feste, espressioni orali, artistiche o pratiche legate alla natura e all’artigianato e gli strumenti, oggetti, manufatti e spazi culturali ad essi legati.
La Germania aveva già ottenuto l’etichetta di patrimonio culturale immateriale per dieci elementi: gli antichi mestieri degli zattieri e della produzione manuale del vetro, la danza moderna, l’antica istituzione delle “venerande fabbriche” delle cattedrali, la cultura delle cooperative, l’antica arte tintoria della stampa blaudruck, l’arte organaria e la musica per organo, l’antica arte della falconeria, l’irrigazione tradizionale e l’ostetricia con le sue conoscenze, pratiche e abilità.
Ora, L’Ente Nazionale Germanico per il Turismo (Deutsche Zentrale für Tourismus, DZT) dà il benvenuto a sei nuovi elementi del Patrimonio culturale immateriale dell’umanità riconosciuti dall’UNESCO in Germania: la cultura techno di Berlino, il canto corale a cappella di Finsterwalde, le tradizionali maschere del Perchtenlauf di Kirchseeon, il ricamo in bianco di Schwalm, il sidro Viez e l’alpinismo in Sassonia.
Salgono così a 16 gli elementi del Patrimonio immateriale, che vanno ad aggiungersi ai 52 siti UNESCO del Paese: un tesoro di inestimabile valore che la Germania promuove anche nel 2024 con le proposte di “52 World Heritage Sites”.
I sei nuovi elementi in Germania riconosciuti Patrimonio immateriale
Come sottolineato dalla Commissione Nazionale Tedesca per l’Unesco, la cultura techno che ha caratterizzato Berlino fin dalla metà degli anni Ottanta è stata la «colonna sonora dell’ottimismo diffusosi dopo la riunificazione», e la sua inclusione nella Lista dei Patrimoni immateriali dell’umanità riconosce anche la capacità della musica e della cultura di club di fungere da ponte tra le persone e le culture.
Per l’alto valore rappresentativo della diversità e della creatività umana, nella categoria “Musica e arti figurative” è stato riconosciuto anche il canto corale a cappella di Finsterwalde (Brandeburgo), nato come duetto nel lontano 1899 e cresciuto di generazione in generazione fino ai giorni nostri pur mantenendo inalterato il suo inconfondibile carattere identitario.
Le nuovi voci del Registro del Patrimonio culturale immateriale dell’umanità includono, inoltre, le fiaccolate del Perchtenlauf di Kirchseeon (Baviera) con i tradizionali personaggi avvolti in pelli d’animali e dal volto coperto da inquietanti maschere in legno intagliate e dipinte a mano, che sfilano per le vie del paese nelle sere di giovedì, sabato e domenica d’Avvento e nella notte fra il 5 e il 6 gennaio quale auspicio di buona fortuna per il nuovo anno.
Un altro esempio di tradizione e manualità artigianale tramandate da secoli è l’elegante ricamo di Schwalm (noto anche come “ricamo d’Assia”) con filo bianco su lino, una tecnica molto antica e ricca di punti diversi utilizzata in origine per decorare minuziosamente i tradizionali abiti dei contadini della regione con motivi simbolici ispirati all’albero della vita quali uccelli, fiori, cuori, melograni o il sole.
Possono essere Patrimonio UNESCO anche le usanze regionali
Sono diventate Patrimonio immateriale dell’UNESCO anche altre due usanze regionali rappresentative e caratteristiche, entrambe tramandate nel corso dei secoli e sviluppatesi nel tempo.
La prima è costituita dalla produzione, dal consumo e dalle usanze che ruotano attorno al sidro Viez, tipico dell’area geografica della Mosella: si tratta di vini regionali prodotti da varietà di mele, pere e cotogne coltivate con metodi che promuovono la biodiversità e caratterizzano l’antico paesaggio culturale dell’area linguistica francone-mosellana.
La seconda è la pratica dell’alpinismo in Sassonia, sulle pareti di arenaria della Svizzera Sassone e dei Monti di Zittau, “culla” del moderno free climbing. Si tratta di una pratica di gruppo che si affida ai soli elementi naturali per la progressione (chiodi, corde e altri ausili tecnici servono esclusivamente a garantire la sicurezza) e fa tesoro di un bagaglio di conoscenze approfondite della geologia e della biologia di quest’ambiente naturale straordinario.
Anche nel 2024 l’Ente Nazionale Germanico per il Turismo arricchisce con nuove idee e informazioni concrete le proposte di viaggio di “52 World Heritage Sites”, dedicate allo straordinario Patrimonio UNESCO del Paese: un tesoro fatto sia di capolavori d’arte e di cultura, sia di paesaggi unici e straordinari collegati fra loro da itinerari tematici percorribili anche con i mezzi del trasporto pubblico all’insegna dei principi della sostenibilità e dell’iniziativa “Stay Longer” per ridurre l’impronta di CO2.
Ugo Dell’Arciprete