Una splendida giornata di sole ha accolto migliaia di donatori AVIS e delle altre associazioni di volontariato del sangue che sabato 20 febbraio hanno partecipato all’udienza con Papa Francesco in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia.
OItre 12.000, in rappresentanza di circa 200 sedi, sono stati i volontari AVIS che sono giunti in Piazza San Pietro con ogni mezzo e in molti casi dopo un viaggio durato tutta la notte per testimoniare il valore universale della donazione di sangue.
Prima dell’inizio dell’udienza, il presidente di AVIS, Vincenzo Saturni, ha potuto leggere dal sagrato a tutti i pellegrini la preghiera per il donatore di sangue composta da un altro pontefice, Giovanni XXIII.
Festanti, nei loro cappellini rossi e blu e con le bandiere delle loro sedi, i donatori AVIS hanno accompagnato il Papa durante il giro tra la folla che ha preceduto l’udienza giubilare.
Il successivo intervento del Pontefice è stato dedicato al tema della misericordia come impegno verso il prossimo, con passaggi che sono apparsi un evidente riferimento anche all’azione dei volontari del sangue, che fanno dell’attenzione costante al malato lo scopo principale del loro agire.
“A partire dall’amore misericordioso con il quale Gesù ha espresso l’impegno di Dio – ha detto Papa Francesco – anche noi possiamo e dobbiamo corrispondere al suo amore con il nostro impegno. E questo soprattutto nelle situazioni di maggiore bisogno, dove c’è più sete di speranza. Penso – per esempio – al nostro impegno con le persone abbandonate, con quanti portano handicap molto pesanti, con i malati più gravi, con i moribondi, con quanti non sono in grado di esprimere riconoscenza… In tutte queste realtà noi portiamo la misericordia di Dio attraverso un impegno di vita, che è testimonianza della nostra fede in Cristo. Dobbiamo sempre portare quella carezza di Dio – perché Dio ci ha accarezzati con la sua misericordia – portarla agli altri, a quelli che hanno bisogno, a quelli che hanno una sofferenza nel cuore o sono tristi: avvicinarsi con quella carezza di Dio, che è la stessa che Lui ha dato a noi.
Che questo Giubileo possa aiutare la nostra mentre e il nostro cuore a toccare con mano l’impegno di Dio per ciascuno di noi, e grazie a questo trasformare la nostra vita in un impegno di misericordia per tutti”.
Al termine dell’udienza e dei saluti ai presenti, il Santo Padre ha abbracciato alcuni ammalati che erano seduti nelle prime file della piazza. Successivamente si è intrattenuto con le delegazioni presenti sul sagrato e ha ricevuto dal presidente nazionale, Vincenzo Saturni, due regali: un calice in cristallo con due ampolle decorate in oro raffiguranti l’Eucaristia realizzato dagli artigiani vetrai di Murano (Ve), Gaetano (Gino) Mazzuccato e Giorgio Spezzamonte, e una targa ricordo dell’orafo crotonese Michele Affidato.
“Essere qui oggi – ha commentato alla fine della giornata il presidente di AVIS, Vincenzo Saturni – e vedere la piazza gremita di persone che quotidianamente si fanno silenziosi portavoce del nostro messaggio e poter incontrare di persona Papa Francesco è stata un’emozione indescrivibile.L’evento odierno ha assunto un significato particolare perché ci ha permesso di celebrare un gesto così importante come quello del dono del sangue anonimo, non retribuito e volontario, assieme al Pontefice, che più volte ha espresso la sua sensibilità al tema della solidarietà e del sostegno dei malati”.