Un Guttuso intimo nelle Scuderie del Castello di Pavia.
Luogo oscuro e segreto che si apre poco a poco al visitatore, rivelando i suoi tesori, appare perfetto per accogliere le rappresentazioni delle “cose” private della vita quotidiana dell’artista, assurte a valore di simbolo e perciò ritratte.  “…Non ho mai organizzato oggetti da dipingere. Ho sempre dipinto le cose che mi stanno intorno. Io ho un rapporto con le cose con le quali vivo.  Un rapporto diretto, semplice. Che cerco di trasmettere quando faccio un quadro. Gli oggetti si promuovono da soli. Si eleggono da soli come preferiti… ”

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Particolare di “Natura morta con falcetto”, 1958, collezione privata.

Non rispetto sacrale o aloni romantici avvolgono in realtà le sue nature morte, ma vi si avverte una possente sensazione di forza, acuita dai colori volutamente squillanti. Un drappo rosso, una gabbia candida per uccelli, un cappello verde, un fornello elettrico, bottiglie, tubetti di colore, cravatte in grande disordine, ma anche mandibole di pescecane o teschi, sono le “Cose”. Protagoniste, non comparse. Messe a fuoco sul palcoscenico dell’arte, appaiono quali personaggi vivi di un mondo, gli studi o gli atelier romani di Renato Guttuso, frequentati non solo da artisti e scultori, ma da musicisti, poeti e registi con cui nascevano sodalizi e collaborazioni, da De Sica a Visconti, da Moravia a Neruda, da Moore a Pasolini, da Luigi Nono a Picasso.

Una serie di fotografie, concessa dagli Archivi Guttuso, arricchisce il percorso della mostra, permettendo di penetrare nella vita dell’artista e di indagarne amicizie, abitudini e curiosità. Grazie a video messi a disposizione da Rai Teche, è possibile vedere l’artista dipingere e ascoltarne la voce.
Edito da Skira è il catalogo “GUTTUSO. La forza delle cose” che contiene saggi dei curatori della mostra Fabio Carapezza Guttuso e Susanna Zatti, e che si avvale anche di un interessante contributo di Antonello Negri, professore ordinario di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università degli Studi di Milano.

 www.scuderiepavia.com

TESTO E FOTO DI MARIA LUISA BONIVENTO