TERRA INCOGNITA, film documentario di Enrico Masi, verrà presentato al 65° Festival dei Popoli nel Concorso Internazionale Lungometraggi.
L’energia nucleare e il futuro del pianeta: nelle storie contrapposte di una famiglia e di un esperimento atomico, la sfida comune per la sopravvivenza.

Dopo un ampio lavoro di ricerca e sviluppo durato sei anni che ha coinvolto nelle riprese altrettanti Paesi del mondo, Terra Incognita avrà la sua anteprima pubblica in Italia al prossimo Festival dei Popoli nel Concorso Internazionale Lungometraggi.

Il nuovo film di Enrico Masi (Shelter – Addio all’eden, Lepanto – Ultimo cangaceiro, The Golden Temple), scritto con Stefano Migliore, sarà proiettato mercoledì 6 novembre alle 16.30 al Cinema La Compagnia di Firenze, alla presenza del regista e del cosceneggiatore, in un’edizione del festival che propone un’idea di cinema condivisa dagli autori.

In uno scenario di tensione e paura diffuse, il documentario è capace di generare dibattito e accelerare la comprensione del mondo

Girato tra Francia, Germania, Svizzera, Stati Uniti, Spagna e Italia (in particolare in Piemonte, Valle Antrona), il film è coprodotto da Caucaso (Italia), Rai Cinema (Italia) e Les Alchimistes (Francia), con il sostegno di Ministero della Cultura, Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fund, Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission, CNC FAIA e Région Sud.

Terra Incognita esplora il complesso tema dell’approvvigionamento energetico, non solo in relazione all’energia nucleare, ma anche alla condizione umana in un contesto di sopravvivenza globale, avvalendosi di due storie.

 La storia di Terra Incognita 

In una remota valle alpina, i sei componenti di una famiglia tedesca vivono in armonia con la natura, senza elettricità e nutrendosi dei frutti della loro terra.
Ma hanno un sogno: partire per il Canada, alla ricerca dello spazio utile a fondare una comunità energeticamente autonoma.
Parallelamente, al di là delle montagne, a Cadarache nella Francia del Sud, è in corso l’esperimento di ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor), simbolo della ricerca energetica e laboratorio internazionale di avanguardia, dove si cerca di riprodurre l’energia del Sole sulla Terra attraverso il processo di fusione atomica.
Enormi magneti, creati nelle fucine di anonime fabbriche tra Ortona e Marghera, vengono trasportati su navi cargo al Porto di Marsiglia per essere assemblati nello storico sito nucleare francese.

Il documentario si concentra su due realtà apparentemente opposte che si incontrano nella dimensione antropologica: l’intreccio di forze umane e tecnologiche svela la comune necessità di reperimento di energia, alla quale l’Europa non è più in grado di sopperire.

Terra Incognita è il luogo dove le energie creative dell’umanità e quelle sperimentali della scienza si uniscono e guardano al futuro.

La dimensione musicale di Terra Incognita

Un vasto paesaggio compositivo completa poi lo sguardo degli autori, con il contributo diegetico dei componenti della famiglia e per la parte nucleare con un lavoro di partitura allargato e condiviso, tra il pianoforte e l’elettronica di Fabrizio Puglisi e la voce di Margareth Kammerer.

La rete produttiva. Una storia di connessioni

Terra Incognita è prodotto da Caucaso (società cooperativa di Bologna), RAI Cinema e Les Alchimistes (Parigi).
Dopo una gestazione iniziata nel 2018, il film, realizzato con il sostegno del
Ministero della Cultura, ha ricevuto il supporto allo sviluppo e alla produzione da Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fund e da Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission.
In Francia, inoltre,  il progetto è stato supportato da
CNC – Centre national du cinéma et de l’image animée e dal fondo cinema della Région Sud, dove il film è parzialmente ambientato.

Enti coinvolti 

Gli enti coinvolti nelle varie fasi di realizzazione sono CNR Italia, ENEA Italia, CNRS Francia, ITER (sovranazionale), FUSION FOR ENERGY (Europa), Max Planck Institut Germania, Università di Torino, Università di Bologna, Aix-Marseille.
Gli archivi coinvolti sono
INA Francia, Staatsbibliothek di Berlino (partner), Archivio Nazionale Cinema d’Impresa di Ivrea, oltre ai fondi di Max Planck Institut Germania e del Consorzio RFX del CNR di Padova

Nel 2021, inoltre,  il film ha preso parte all’incubatore cinematografico EURODOC e il regista è stato selezionato a Berlinale Talents. Nel 2023 è stato l’unico progetto italiano selezionato da Hot Doc Forum (Toronto) e ha partecipato al prestigioso Cannes Docs.

Il film è stato acquisito da BIP TV Francia, ARTE LA LUCARNE (Francia, Svizzera, Belgio, Germania).

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