Il mercato congressuale post-pandemia in Italia sta affrontando profonde trasformazioni, tra sfide economiche e nuove esigenze tecnologiche. L’Italia, seppur in difficoltà, ha l’opportunità di rilanciarsi in un contesto internazionale in evoluzione.
Il settore congressuale sta affrontando una trasformazione profonda, guidata dalle nuove tendenze emerse nel periodo post-pandemia. Cambiamenti significativi stanno influenzando il modo in cui gli eventi vengono pianificati, organizzati e gestiti, con un impatto rilevante sul mercato globale.
Fattori come la riduzione di sponsorizzazioni e finanziamenti, l’aumento dei costi logistici e di alloggio, la difficoltà nell’attrarre partecipanti, l’implementazione di nuove tecnologie e una crescente attenzione alla sostenibilità stanno ridisegnando il panorama congressuale.
Nuovi trend del mercato congressuale globale
Secondo l’analisi del mercato congressuale 2024 condotta da Eureka MICE International, questi cambiamenti si stanno sviluppando in modo silente, mentre il settore beneficia di una fase di ripresa dovuta alla concentrazione di eventi rinviati durante la pandemia. Diversi Paesi stanno già reagendo a queste nuove dinamiche, cogliendo le opportunità che il mercato offre.
L’Italia, nonostante il suo forte potenziale turistico, attualmente si trova in una posizione arretrata nel mercato congressuale europeo. Il 65° Report UIA (Union of International Associations) del 2024 indica che il Paese si posiziona tra gli ultimi in Europa, perdendo terreno rispetto ad altre destinazioni che si sono adattate più rapidamente alle nuove richieste del settore.
Nuove opportunità per l’Italia? Se ne parlerà a febbraio 2025 a Padova
Questo nuovo scenario potrebbe offrire importanti opportunità per il rilancio dell’Italia come destinazione congressuale ed Eureka MICE International ha affrontato il tema durante la presentazione dell’11° Association Days Europe, un evento di riferimento per il settore, che si terrà dal 20 al 22 febbraio 2025 presso il nuovo Centro Congressi di Padova.
“Proprio per rispecchiare i grandi cambiamenti in atto nel mercato congressuale, per l’11° edizione di Association Days, che si apre al mercato europeo, abbiamo scelto Padova, punto di riferimento scientifico mondiale che con il suo nuovissimo Centro Congressi e con le politiche espansive avviate, è perfettamente in linea con le nuove tendenze del mercato” – afferma Giancarlo Leporatti, CEO di Eureka MICE International, azienda leader nel marketing congressuale, e autore di studi e analisi su questo mercato tra cui “Per un Cambio di Rotta – Il congressuale in Italia: una gestione da ritrovare.
Importanti anche i dati del 2023 forniti dall’UIA, con approfondimenti sull’andamento del mercato congressuale internazionale, e saranno esperti e rappresentanti di società medico-scientifiche attive nell’organizzazione di congressi a commentare queste analisi, offrendo spunti sulle strategie future.
Il declino dell’Italia nel mercato congressuale
Fino al 2007, l’Italia occupava una posizione di vertice nel mercato congressuale globale. Tuttavia, negli ultimi anni il nostro Paese ha perso competitività, scendendo nella classifica rispetto ad altre destinazioni europee, come evidenziato dal report UIA. Con l’Europa che mantiene una quota dominante del 57% del mercato globale, il posizionamento dell’Italia è motivo di preoccupazione.
Le cause del declino sono molteplici: difficoltà di adattamento ai nuovi trend, investimenti mal indirizzati e strategie di posizionamento poco efficaci. Questo ha portato a una perdita di terreno rispetto a destinazioni che, pur meno dotate di risorse, hanno saputo reagire meglio alle sfide del settore.
“Stiamo pagando errori importanti che affondano le radici nel passato, – conclude Leporatti – principalmente l’incapacità di riconoscere i meccanismi fondamentali di questo settore: le logiche economiche, l’importanza dei grandi ricettori come i Centri Congressi, che sono motori dell’economia congressuale del territorio, e il ruolo centrale delle istituzioni e della pubblica amministrazione nel fare da tramite e da punto di riferimento per i grandi organizzatori”.