[dropcap]G[/dropcap]ucci, brand leader nel settore fashion e luxury, annuncia l’apertura, all’interno della ex-fabbrica aeronautica Caproni, della suo Hub milanese, uno spazio di 35.000 metri quadri.
Al termine di un meticoloso processo di restauro della struttura originaria che ha richiesto oltre tre anni, il nuovo “Gucci Hub” raggruppa insieme per la prima volta tutti gli uffici di Milano del marchio, gli showroom, lo spazio destinato alle sfilate, le attività grafiche e il foto studio, all’interno di una location che oggi ospita oltre 250 persone.
Marco Bizzarri, Presidente e Ceo di Gucci, ha affermato: “La nuova sede di Milano, che abbiamo chiamato ‘Gucci Hub’ – poiché sarà dove ospiteremo buyers e stampa da tutto il mondo, ogni stagione – va ad unirsi ai due altri centri di eccellenza in Italia. La nostra sede a Firenze, con oltre 1.300 persone, che rimane il cuore storico del marchio e il centro eccellenza per la nostra riconosciuta manifattura ed artigianalità; e Roma, casa dell’Ufficio Stile, che rappresenta il centro di eccellenza della nostra dirompente creatività.”
Bizzarri ha aggiunto: “Il concept e il design della sede di Milano sono estremamente coerenti con il nuovo capitolo che Gucci ha intrapreso all’inizio dello scorso anno. Questo spazio fortemente contemporaneo, ricavato da una vecchia area industriale, ospiterà un ambiente di lavoro aperto e moderno, alla base del concetto di learning organization che stiamo implementando. Diventerà anche uno spazio di scambio culturale, dove presenteremo le collezioni ogni stagione.”
Il primo passo del rinnovamento dell’ex-area aeronautica è stata la riconfigurazione di quelli che un tempo erano gli spazi destinati alla produzione, con aperture sull’esterno che lasciano entrare naturalmente la luce. Facciate in mattoni accompagnano sui due lati la strada principale che collega e ricuce tutti gli edifici e funzioni, fino ad approdare alla piazza coperta.
Al centro del complesso svetta una torre di sei piani costruita ex-novo, con le pareti in vetro, che insiste su una superficie di oltre 3.000 metri quadri. Il volume e la forma della torre, con i suoi componenti neri e di metallo, producono un forte contrasto con le pareti di mattoni rossi degli edifici storici. L’hangar, una volta utilizzato per l’assemblaggio dei velivoli Caproni, è stato anch’esso minuziosamente recuperato per una superficie totale di 3.850 metri quadri, dei quali 2.000 metri quadri saranno destinati ad ospitare la sfilate a partire dal 2017. E’ stato inoltre realizzato un ampio parcheggio sotterraneo, che può arrivare a contenere 300 auto.
Il design interno riflette la visione e l’estetica del Direttore Creativo Alessandro Michele. Il complesso si può definire più che una serie di uffici: è un piccolo campus, dove la visione di Alessandro Michele ha trovato manifestazione in ogni spazio.
Arredare le singole aree è stato un esercizio di personalizzazione su misura: arredamenti e decorazioni sono stati attentamente considerati, valutati e selezionati. Si tratta di pezzi unici, che non possono essere replicati o trovati altrove. Poltrone da teatro, vecchi piani di lavoro da bar, schermi vintage, poltrone e tavolini contribuiscono a creare un’atmosfera piacevole, rilassata. Niente è noioso. Come risultato di un’intelligente operazione di styling, in ogni angolo c’è un pezzo interessante.
Lo stile di Alessandro Michele trova infatti la massima espressione: ogni area è stata arredata non con pezzi qualunque, ma con elementi speciali, attentamente selezionati attraverso un minuzioso processo di recupero. Il risultato è qualcosa di altamente personalizzato e unico – un luogo di lavoro che ricorda una piccola città.
Tutto questo rappresenta un drastico cambiamento rispetto ai tradizionali ambienti di lavoro. Ogni spazio riflette la propria personalità e le singole parti contribuiscono a un effetto complessivo molto piacevole ed equilibrato.
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Cenni storici:Nel 1915 sorgono i primi edifici della Fabbrica Caproni nella periferia verde a est di Milano. Capannoni ed hangar da un lato si affacciavano sulla attuale via Mecenate, mentre verso ovest si aprivano sul campo di volo di Taliedo, dal quale gli aeroplani spiccavano i loro voli di prova e di collaudo. L’ingegnere Gianni Caproni fu uno dei grandi pionieri dell’aviazione mondiale, e sotto la sua guida la Caproni crebbe rapidamente passando dai 120 operai del 1915 ai 2.300 del 1918. Negli stabilimenti di via Mecenate vennero costruiti biplani e triplani, che furono fra i più famosi aerei dell’epoca. Alla fine della seconda guerra mondiale, con la drastica diminuzione delle commesse militari, la Caproni cominciò un periodo di crisi che culminò, nel 1950, con la chiusura. L’intera area di Taliedo perse così la sua vocazione aeronautica trasformandosi in zona residenziale.
A seguito della dismissione negli anni ’50 gli edifici vennero destinati ad attività artigianali, laboratori e magazzini che non hanno alterato il carattere architettonico originario e, salvo poche eccezioni, non hanno subito variazioni volumetriche. Nel 2013 Gucci sceglie quest’area per farne la sede dei propri uffici e affida a Piuarch, studio milanese di architettura, l’incarico di recuperare il patrimonio architettonico preesistente definendo un impianto volumetrico e concettuale capace di accogliere le esigenze di un moderno headquarters.
Il recupero e valorizzazione dei caratteristici capannoni a shed della Caproni è stato quindi il primo elemento del progetto di riqualificazione dell’area. Si è pertanto disposta la demolizione degli edifici costruiti negli anni ’60 e 70 – posti lungo l’asse di via Mecenate – perché non presentavano alcuna coerenza architettonica con gli elementi storici degli anni ‘20. La ristrutturazione dei capannoni originali restituisce il carattere architettonico dell’epoca, con le sue campate strutturali regolari, gli shed che portano la luce all’interno e le facciate in mattoni faccia a vista. Particolare attenzione si è posta nel recupero dell’hangar, un volume dalle dimensioni “eccezionali” destinato un tempo all’assemblaggio finale degli aerei Caproni.
La strada centrale, prima carrabile, diviene oggi l’asse pedonale che collega e ricuce tutti gli edifici e funzioni, fino ad approdare alla piazza coperta: un grande spazio aperto che, recuperando l’originale centralità, distribuisce e connette tutte le attività dell’azienda.
Al centro del complesso spicca una torre di 6 piani con una facciata in vetro scandita da una trama di brisoleil in metallo scuro. Il colore scuro è utilizzato anche per tutte le parti metalliche originali, strutturali e di coronamento. Contrapponendosi al rosso dei mattoni, ne sottolinea le geometrie.
Sostenibilità
La nuova sede Gucci a Milano nasce come progetto 100% sostenibile: a lavori ultimati, sarà infatti presente un bosco fitto, una piazza alberata, giardini diffusi, patii e pareti verdi, il tutto in armonia con il linguaggio storico degli edifici, che, insieme alla certificazione Leed Gold, mette al centro la qualità del vivere lo spazio di lavoro. In termini di energy performance, il progetto ha permesso un risparmio medio sui costi energetici del 25% e una quota del costo totale di energia annuale è compensata da energia da fonti rinnovabili generate in sito grazie all’uso di un sistema fotovoltaico. L’intera area prevede anche un’avanzata gestione degli impianti, che permette di misurare il consumo elettrico dei singoli sistemi (come illuminazione, riscaldamento, condizionamento) delle singole zone degli edifici e delle singole macchine, in modo da permettere una corretta applicazione delle più avanzate politiche di energy management ed identificare in anticipo eventuali malfunzionamenti che generano sprechi energetici. Durante la fase dei lavori, oltre il 90% dei rifiuti prodotti in cantiere sono stati riciclati.