[dropcap]U[/dropcap]na miscela di aminoacidi essenziali previene nei topolini, “curati” con le statine, l’instaurarsi della miopatia, effetto collaterale frequente nei milioni di persone, oltre 400 nel mondo, che assumono questi farmaci ogni giorno – Lo stesso cocktail di sostanze aveva già dimostrato di allungare la vita in salute
Nel 2010, con uno studio pubblicato sull’autorevole Cell Metabolism, si era dimostrato un ‘elisir di lunga vita’, oggi si propone, in un nuovo lavoro pubblicato online sulla rivista internazionale di ricerca Antioxidants and Redox Signaling, come soluzione per un problema sicuramente rilevante e frequente in chi quotidianamente prende una categoria di farmaci – le statine – che tanta parte hanno nella prevenzione delle malattie cardiovascolari in chi ha colesterolo elevato o altri fattori di rischio.
Stiamo parlando degli aminoacidi, o meglio di “una miscela di aminoacidi arricchita in aminoacidi a catena ramificata, cioè leucina – il più importante per le sintesi proteiche -, isoleucina e valina”, spiega Enzo Nisoli, del Dipartimento di Biotecnologie Mediche e Medicina Traslazionale dell’Università degli Studi di Milano, che ha coordinato i tre gruppi di ricerca coinvolti nei due studi. “Si tratta di un mix di sostanze fondamentali per l’organismo che, somministrato ai topi di laboratorio con la dieta giornaliera, aveva dimostrato la capacità di allungare la sopravvivenza media di circa il 12%. Oggi, nello stesso tipo di animale, la miscela si è mostrata protettiva nei confronti di un rilevante effetto collaterale che si può manifestare in chi prende le statine. Infatti, secondo molti studi, fino al 10 o addirittura al 20% di chi utilizza questa categoria di farmaci può sviluppare una qualche forma di danno muscolare o miopatia. Tali condizioni si possono manifestare con dolori e crampi muscolari o affaticamento, anche se molte volte rimangono asintomatiche”, prosegue Nisoli.
Lo studio, condotto utilizzando una miscela che ha la stessa composizione di un integratore alimentare già disponibile in farmacia – Aminotrofic, che contiene 11 aminoacidi cosiddetti essenziali, perché non sintetizzabili dall’organismo, e quindi ottenibili solo con l’alimentazione – “ha evidenziato che questa miscela evita le alterazioni strutturali e funzionali delle cellule muscolari negli animali trattati con la rosuvastatina”, aggiunge Giuseppe D’Antona, Direttore del Centro di Medicina dello Sport di Voghera dell’Università degli Studi di Pavia e coautore del lavoro.
La questione non è di poco conto, se si considera che nel mondo, ogni giorno, sono più di 400 milioni le persone che fanno uso di statine. “Ma potrebbero aumentare di molto – dice ancora Nisoli – perché le ultime linee guida americane per il trattamento dell’ipercolesterolemia – elaborate nel 2013 dall’American College of Cardiology e dall’American Heart Association – anche se tuttora oggetto di ampio dibattito nella comunità scientifica, tendono ad allargare la platea di persone che potrebbe trarre beneficio dall’impiego di statine. Tanto è vero che un editoriale di JAMA, già un paio di anni fa, ipotizzava il raggiungimento in pochi anni del miliardo di utilizzatori, sulla base di queste indicazioni.”
“Certo, i nostri sono studi condotti sull’animale, ma rappresentano sicuramente un’importante indicazione per la prevenzione di una complicanza che costringe spesso chi ha bisogno di assumere le statine a dover sospendere la terapia”, sostiene Nisoli. Gli studi clinici nell’uomo, svolti con questa miscela di aminoacidi, dimostrano una notevole efficacia nel migliorare i deficit muscolari nei pazienti anziani o in quelli affetti da sarcopenia, cioè con ridotta massa e funzione dei muscoli, o ancora in soggetti con problemi respiratori cronici, che spesso si accompagnano a diminuita capacità all’esercizio fisico. “Il nostro impegno adesso – conclude Nisoli – sarà quello di estendere gli studi anche alle persone che assumono le statine. Ma fin da ora ci sembra di poter dire che la supplementazione con specifiche miscele di aminoacidi sia efficace per migliorare la fitness muscolare, soprattutto degli anziani”.