Anche l’edizione 2015 degli Oscar è andata, con poche sorprese rispetto alle previsioni iniziali. Diverse conferme, qualche delusione, sorprese quasi nessuna, anche se va detto che i film premiati non sono in generale né retorici né banali, ma si è cercata comunque la qualità.
La vittoria di Birdman, con quattro Oscar di cui i due principali, film e regia, è comunque un omaggio ad una storia che parla di cinema d’autore contrapposto al cinema commerciale oltre che una constatazione di quanto negli States la comunità ispanica, rappresentata dal regista Alejandro González Iñárritu, sia importante.
Per quello che riguarda gli attori, spiace per Benedict Cumberbatch e il suo Alan Turing, ma la maschera da attore e non da divo, nonostante la giovanissima età, di Eddie Redmayne, Stephen Hawking ne La teoria del tutto, meritava comunque. Julianne Moore, con Still Alice, ha il merito di parlare di una malattia che fa paura, soprattutto quando colpisce in età giovane, come l’Alzheimer.
Peccato senz’altro che The imitation game si sia dovuto accontentare dell’Oscar come migliore sceneggiatura non originale, lascia perplesso l’Oscar all’animazione del non convincente Big Hero 6, che aveva rivali come Dragon Trainer e La leggenda della principessa splendente del maestro Takahata, e, anche se il polacco Ida racconta gli orrori dei conventi occidentali, forse in questo momento storico aveva più senso premiare il maliano Timbuktu su integralismo islamico e Jihad.
Ottimo l’Oscar a Milena Canonero per l’impeccabile dal punto di vista tecnico Grand Budapest Hotel, che ha fatto vincere per le musiche anche l’eclettico compositore francese Alexandre Desplat. Interessante anche l’Oscar per gli effetti speciali a Interstellar, film sorpresa del 2014 e capace di rilanciare le sorti della fantascienza classica e non solo divertimento per ragazzini e il premio come canzone dato a Glory da Selma la strada per la libertà, film di impegno civile che ha raccolto poco.
Per cui non resta adesso che far partire il conto alla rovescia per l’anno prossimo e vedere quali saranno i film candidati nel 2016.
Elena Romanello