Abbiamo fatto una lunga chiacchierata con il dj belga Pascal Hendrick, professionista del mixer che ha una carriera di ben 35 anni. Produce musica fin dal 1999 e tra i suoi mille successi possiamo citare almeno L.a work -Monotone (Serch & Pascal remix), un pezzo house classic supportato tra gli altri anche dai mitici Dimitri Vegas & Like Mike.
Oggi collabora con molto con la casa discografica italiana Jaywork Music Group, soprattutto (ma non solo) con Reworked, label specializzata in cover di qualità assoluta.
Hai in serbo qualcosa di speciale per Reworked, la label che Jaywork dedica a nuove versioni di successi del passato?
Assolutamente sì! Ci saranno presto nuove cover new dance con il mio progetto Brooke Lee, mentre per One man sound le release riguarderanno di brani anni ’80 e ’90. Lukulum è riservato a cover solari, mentre il progetto The man with the orange eyes è dedicato a cover synth wave. E’ veramente divertente lavorare su sonorità che ascoltavo sempre quando ero agli esordi come dj. Continuo sempre a collaborare con tante label in giro per il mondo. C’è sempre spazio per nuova musica di qualità. Il meglio deve ancora venire!
Come hai iniziato a fare il dj?
Penso di essere sempre stato un dj, davvero! Quando ero piccolo già giocavo con i vinili di mio nonno. Nell’adolescenza, sono subito diventato un fanatico delle discoteche. Era in qualche modo ovvio succedesse. E così, ho avuto la possibilità di diventare dj resident in un club del mio paese. Ci sono rimasto per ben dieci anni… e dopo, per vent’anni, mi sono esibito un altro club situato nella stessa strada. Oggi invece sono un freelance. Ho avuto la possibilità recentemente la possibilità di di suonare ad un evento immenso, lo Zillion XXX ad Anversa (Belgio). C’erano ben 17.000 persone.
Come hai iniziato a produrre musica?
Ho iniziato a produrre perché come dj mi mi mancava il poter suonare le mie produzioni. Ne avevo in qualche modo bisogno. Il mio primo vinile è uscito un bel po’ di anni fa, era il lontano 1991. Mi sono appassionato davvero alla possibilità di poter produrre musica nel mio studio grazie a Phillip Dirix, un produttore belga che spesso è rimasto all’ombra dei grandi artisti. Per me è una persona davvero speciale. Ho migliaia di idee, spesso sono il tempo che manca e la quantità limitata di release che è possibile programmare che mi trattengono. Per questo gli ultimi due anni, a causa dell’impossibilità di esibirsi, sono stati molto produttivi.
Reworked Music sul sito Jaywork