Strisce di organza sfilacciate, superfici destrutturate, sovrapposizioni di differenti sfumature di grigio e fango, rosa e viola rendono magici gli abiti ampi e le silouettes a sirena dalle linee asimmetriche della collezione autunno-inverno 2016 di abiti da gran sera creati da Peter Langner, l’ambasciatore dell’eccellenza sartoriale nel mondo, famoso per i suoi impalpabili abiti da sposa.
Tedesco di nascita, nato ad Hannover, ha avuto una formazione squisitamente parigina che gli ha permesso, dopo aver lavorato per le grandi maison, di creare propri atellier. Ora che ha punti vendita in tutto il mondo, da Tokyo a Toronto, da Riad a Dallas, da Singapore a Londra, ha riconosciuto in Milano il proprio luogo dell’energia. Ha deciso di abitarvi e di trasferirvi non solo la propria sede ma anche il laboratorio, dove un team di esperte sarte tagliano, cuciono, ricamano a mano, secondo i suoi dettami, con un impensabile strepitoso effetto finale. Ogni singola creazione è realizzata a mano, dal primo bozzetto disegnato su carta libera, alla preparazione dei modelli, fino all’applicazione dell’ultimo bottone o cristallo.
I più raffinati tessuti non solo sono selezionati personalmente dal designer, ma spesso espressamente realizzati ad hoc per i suoi abiti. Ed ecco che materiali estremamente soffici, leggeri e trasparenti, come il crepe di seta, il lino o l’organza vengono accostati con la tecnica del multistrato a preziosi tessuti, affascinanti anche nei nomi evocatori di antiche eleganze, come i ricami Macramè o i pizzi Chantilly.
Risultato, un sofisticato effetto tridimensionale. Non a caso la collezione d’alta moda presentata, creata e composta come un dipinto, resa misteriosa dalla sapiente sovrapposizione di strati, con pennellate di ricami di seta e perline, preziosa come un gioiello, ha il titolo “ Burri incontra Vermeer”. Suggerendo, appunto, l’emozione di indossare un’opera d’arte.
www.peterlangner.com
Testo di Maria Luisa Bonivento