Quid est libertas ? Questa è la domanda che si pone osservando gli illegali assembramenti serali lungo i canali milanesi in questa Fase 2.
Il sindaco di Milano, B. Sala, durante il suo quotidiano video-messaggio, esprime tutta la sua “incazzatura” per gli assembramenti di cittadini milanesi lungo i Navigli intenti a consumare bevande e alimenti nonostante i divieti previsti.
Il Primo cittadino meneghino, minaccia la chiusura delle attività della zona se l’episodio dovesse ripetersi.
Non c’è da stupirsi di quello che è accaduto; era facilmente prevedibile; è un esempio lampante di cosa sarebbe successo con la sensazione del “liberi tutti” che la Fase 2 ha trasmesso a quelle persone insofferenti ad ogni genere di regole e irrispettosi della civile convivenza.
E’ lo specchio di una parte della società moderna, questa è l’immagine di ieri sera lungo quelle strade.
E’ il consueto comportamento di una parte di popolazione a cui i genitori, le Istituzioni, la società civile non è stata in grado di trasmettere i giusti valori a cui il cittadino dovrebbe ispirarsi.
Qualcuno potrebbe trovare una giustificazione nella voglia di rivoluzione giovanile, nella sete di libertà.
Quei comportamenti non sono il frutto dell’anarchia di sessantottina memoria, del vietato vietare, delle ideologie rivoluzionarie, della voglia di distruggere il sistema, di affrancarsi dai “matusa”, no, sono solo il sotto prodotto del menefreghismo, dell’edonismo, dell’egocentrismo, della mancanza di “sensibilità” civica e umana.
Si chiede la comminazione di ammende per quei reprobi.
No, non sono utili e tanto meno educative.
Molto meglio costringere quei “falsi rivoluzionari”, quei “pseudo libertini”, ad una visita guidata presso i reparti di terapia intensiva per osservare quale sia la sofferenza che può colpire un essere umano, udirne i suoni, i lamenti, osservare i piccoli movimenti di quei corpi straziati dal dolore, scorgere le piaghe da decubito che erodono l’epidermide che causano un supplizio lacerante.
Dimostrino in quel luogo il loro “coraggio” con cui sfidano le norme, le Istituzioni, la collettività, la malattia; lo dimostrino in quelle stanze.
Un coraggio pusillanime, di facciata, che spesso evapora davanti alla vera sofferenza.
Sì, perchè, ne sono stato testimone anni fa, quasi sempre certi atteggiamenti irriguardosi, menefreghisti, cinici, strafottenti, di questi spavaldi di facciata (in milanese li si definirebbe “barlafus”) evaporano non appena varcano la soglia di certi reparti dei nosocomi e stramazzano al suolo privi di sensi.
Sindaco Sala, organizzi una “gita nosocomiale” per i suoi concittadini che amano bivaccare di questi tempi sui parapetti dei Navigli; stia sicuro che non ci sarà la necessità di minacciare chiusure o serrate future, sarà sufficiente la cruda realtà che vedranno all’interno di certi reparti illuminati dalla freddezza delle lampade a led e assordati dal rumore dei macchinari cardiologici, dei ventilatori polmonari e delle siringhe temporizzate.
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)
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