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Il Ministro delle Infrastrutture, Graziano Del Rio ha annunciato che aderirà allo sciopero della fame indetto da alcuni parlamentari (promotore il senatore PD, Manconi) e insegnanti che stanno attuando questa lotta “ghandiana” per l’approvazione da parte del Parlamento della proposta di legge riguardante lo ius soli (meglio definirlo ius culturae, così i puristi del diritto non avranno nulla da ridire).
Una decisione “radicale” che denota, evidentemente, l’importanza vitale di questo provvedimento, essenziale per il nostro disastrato Paese, in mancaza del quale, verrebbe a concretizzarsi il fallimento delle Istituzioni, la cancellazione dei servizi, la vita quotidiana dei cittadini sarebbe sconvolta da un pericolo devastante che metterebbe a repentaglio la civile convivenza.
Già, secondo gli emuli del Mahatma indiano, senza lo ius soli, pardon ius culturae, l’Italia diverrebbe una nazione incivile, con grave rischio democratico, sociale, insomma una catastrofe epocale.
A fronte di tale scenario apocalittico, rivolgo al Ministro e ai partecipanti del “satyagrha” una riflessione e una proposta riguardante milioni di cittadini italiani.
Niente di così stoico e radicale, e nulla che vada a contrapporsi con la loro odierna battaglia; solamente una richiesta di attenzione e di atti concreti a favore di quella parte di popolazione italica che è già in possesso della cittadinanza (per stirpe o per acquisizione come prevede l’attuale normativa) che non svolge alcun attività lavorativa, che possiede un reddito minimo, che con difficoltà riesce a soddisfare anche le minime esigenze quotidiane di sussistenza.
Chiedo attenzione e un atto concreto nei confronti dei milioni di disoccupati in cerca di lavoro che vivono la quotidianità come un peso esistenziale che li ha portati o che li condurrà ad un profondo male di vivere.
Ecco, Onorevole Ministro, Onorevoli Deputati e Senatori, Egregie Signore e Egregi Signori, voi che state partecipando allo sciopero della fame per l’approvazione della legge denominata ius soli, vi chiedo in qualità di cittadino italiano di solidarizzare in maniera concreta ed effettiva nei confronti dei vostri connazionali inoccupati, disoccupati in cerca di un posto lavorativo, di destinare il 10% della vostra retribuzione lorda all’assunzione di un disoccupato presso la vostra azienda, ufficio, laboratorio, che svolga, così, una piccola parte della vostra mansione o che possa svolgere un praticantato, uno stage, un apprendistato come previsto dalle leggi vigenti.
Ecco un reale, concreto, efficace gesto solidaristico che darebbe speranza a milioni di vostri “ATTUALI CONNAZIONALI”, una speranza ormai ridotta ad un lumicino.
Sommessamente mi sono permesso di farvi questa proposta solidaristica.
Dimostrate concretamente, perciò, e non solo a parole che siete cittadini italiani che vi ispirate al supremo valore della solidarietà.
In caso contrario, debbo, ahimé, convenire con la frase pronunciata da una comparsa nel film di Carlo Verdone “Troppo forte” del 1986, allorché esclamava che “la solidarietà sgonfia le p…”
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)
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