Nelle ricerche sul web cresce il Made in Italy, ma, a sorpresa, al primo posto si posiziona il Made in India. L’Italia, comunque, conserva nel mondo i primi posti in classifica per la moda, il design e il cibo, anzi è in crescita nell’ultimo anno. I Paesi in cui “Made in Italy” è stato più ricercato nel 2018 sono: Italia, Australia e Regno Unito. Nella classifica estratta da SEMrush il “Made in Italy” occupa il terzo posto, dopo “Made in India” con quasi 270 mila ricerche mensili e “Made in China” con 140 mila, ma prima di “Made in Mexico” con 48 mila ricerche mensili effettuate dagli utenti del web.
“MADE IN ITALY” – La ricerca sul web di “Made in Italy” infatti ha ottenuto grandi risultati negli ultimi 3 anni, passando dal volume medio di ricerca mensile di 35,8 mila nel 2016 e 38,9 mila nel 2017 a una media di 88,7 mila nel 2018. Con ricerche lanciate anche sul suolo italiano, segno che l’orgoglio locale trova conferma.
Così SEMrush – una piattaforma di gestione della visibilità online – mette in evidenza come sono cambiate le tendenze online a favore dell’Italia tra il 2016 e il 2018 in uno studio condotto su milioni di utenti a livello globale.
Da un lato l’Italia festeggia l’accordo di partenariato UE-Giappone che favorisce la creazione della più grande zona di libero scambio del mondo, riducendo le tariffe sui dazi all’importazione e proteggendo la tipicità dei marchi dell’agroalimentare a Indicazione geografica.
Dall’altro l’India diventa il leader assoluto della classifica, superando la Cina, che aveva dominato nel 2016 e nel 2017 con volumi di ricerca globale rispettivamente di 135 mila e 140 mila. E questo cambio al vertice è dovuto anche alla campagna “Make in India”, lanciata dal Primo Ministro Narendra Modi, nel settembre 2017 con la visione di trasformare l’India in un grande HUB della manifattura globale.
L’obiettivo è di incentivare le aziende nazionali e internazionali a fabbricare i loro prodotti in India. E in una prospettiva globale, la campagna vuole incoraggiare gli Investimenti Stranieri Diretti raccogliendo consensi tra i potenziali partners esteri sulle capacità economiche del Paese asiatico emergente.
Tra gli obiettivi di “Make in India” vi sono anche il miglioramento dell’occupazione giovanile e il potenziamento delle skill in oltre 20 settori dell’economia. Si attendono in India investimenti tecnologici e di capitale per raggiungere un pubblico sempre più vasto sia a livello locale che globale anche grazie all’utilizzo delle piattaforme social per tenerlo aggiornato sulle opportunità e sulle evoluzioni.
Gli altri paesi di spicco che troviamo ben posizionati nello studio “Made in …” sono Brasile, Messico, Giappone e Francia.
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