Al Teatro Franco Parenti di Milano arriva, dopo una lunga tournée in tutta Italia, la pièce teatrale Anna dei Miracoli, interpretata da Mascia Musy per la regia di Emanuela Giordano e con Fabrizio Coniglio, Anna Mallamaci e Laura Nardi.
Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Franco Parenti per la Fondazione Lega del Filo d’Oro Onlus e sarà in scena dal 10 al 22 maggio 2022.
Ispirata alla storia vera della sordocieca Helen Keller che riuscirà ad imparare a parlare, leggere, studiare e avere una vita autonoma grazie all’intervento della sua insegnante Anne Sullivan, l’opera riporta al teatro la pièce, poi celeberrimo film, The Miracle Worker del 1962, diretto da Arthur Penn.
Lo spettacolo, con uno sguardo contemporaneo, getta luce su cosa succede quando in una famiglia arriva il figlio “diverso”, quello che si pensa possa nascere solo in casa d’altri.
Cosa accade ad un padre ed una madre che non riescono comunicare con il loro stesso figlio?
La pietà e la rabbia, la speranza e il senso di sconfitta e di inadeguatezza, l’amore e l’odio sono i sentimenti contrastanti che albergano nei cuori dei genitori della bambina.
E lei, Helen, cosa percepisce di quello che ha intorno?
Davanti alla rassegnazione dei genitori che non sanno come comportarsi con la loro bambina, proprio nel momento in cui pensano di non avere altra scelta che portare la figlia in un istituto, arriva nella loro casa Anna con una storia di semi cecità e di abbandono alle spalle che riuscirà ad insegnare ad Helen ad esprimersi e ai suoi genitori a comunicare con lei.
“Quella di Anna dei miracoli è una storia vera ed emozionante, che racconta in modo emblematico il vissuto di tutte quelle famiglie che arrivano da noi prive di speranza dopo essersi sentite dire che non c’era nulla da fare per i propri figli.
Racconta il loro senso iniziale di sconfitta ed impotenza, ma anche quella fiducia ritrovata che ripongono quotidianamente nell’importante lavoro svolto dalla Lega del Filo d’Oro – dichiara Rossano Bartoli, Presidente della Fondazione Lega del Filo d’Oro Onlus –
Inoltre, l’opera teatrale narra il passaggio alla lingua dei segni, un bene immateriale dell’umanità, una rivoluzione linguistica che ha permesso di aprire un dialogo tra chi parla e chi non parla.
La lingua dei segni, in questo caso tattile, insieme al Braille, permetterà ad Helen di raccontare la sua storia, di apprendere, di esprimere sentimenti e necessità, di crescere e di farsi rispettare”.