Al Teatro San Babila va in scena lo spettacolo 39 scalini, una pièce che è un piccolo gioiello di genialità e stravaganza, divertente dall’inizio alla fine.
Una corsa vertiginosa fino all’ultimo travestimento dai ritmi narrativi serrati e incalzanti che conserva la ricchezza dei dettagli psicologici della versione cinematografica girata da Hitchcock nel 1935, da cui riprende l’umorismo graffiante e acuto, l’alta tensione e la suspense.
39 scalini, firmato dall’attenta regia di Leonardo Buttaroni e arricchito dalle scenografie di
Paolo Carbone, riprende l’opera scritta da Patrick Barlow nel 2005, pensata per un cast di
quattro attori, qui interpretati dall’affiatato cast composto da Alessandro Di Somma,
Yaser Mohamed, Diego Migeni e Marco Zordan, chiamati a interpretare, anche
contemporaneamente, una moltitudine di personaggi dalle caratteristiche più diverse:
buoni, cattivi, uomini, donne e anche oggetti inanimati.
I travestimenti si svolgono quasi sempre a vista, evidenziando la poliedricità e l’eccezionale versatilità degli attori, i quali, con maestria, coinvolgono l’intera platea già dalla prima battuta: sono i veri artefici del successo di questa commedia noir, talmente capaci da dissimulare il confine tra copione e improvvisazione.
Una corsa vertiginosa fino all’ultimo travestimento dai ritmi narrativi serrati e incalzanti che conserva la ricchezza dei dettagli psicologici della versione cinematografica girata da Hitchcock nel 1935, da cui riprende l’umorismo graffiante e acuto, l’alta tensione e la suspense.
Il personaggio perno dell’opera è Richard Hannay, uomo d’affari intrappolato in un giallo
apparentemente senza uscita è interpretato come da copione da un solo attore (Marco
Zordan), mentre attorno a tre interpreti (Alessandro Di Somma, Diego Migeni, Yaser
Mohamed) ruota vorticosamente l’interpretazione degli altri 38 personaggi, in un
susseguirsi di gag esilaranti, intrighi, colpi di scena e citazioni cinematografiche che
rendono lo spettacolo irresistibilmente suggestivo e coinvolgente.
Intrighi internazionali, complotti criminali, donne seducenti e ammaliatrici, un giallo
sottile ed esilarante tutto giocato su gag e travestimenti, che omaggia un grande indiscusso
maestro del cinema come Alfred Hitchcock e strizza l’occhio alla commedia inglese
contemporanea.
NOTE DI REGIA
Nel 1935 Alfred Hitchcock, regista cinematografico, prese a pretesto una storia d’inizio
secolo e ne fece, grazie all’adattamento di Charles Bennett, un ottimo film. Talmente ben
riuscito che da allora fino al 2016 se ne contano almeno 3 remake ed uno in progetto.
I “39 scalini” è un titolo che richiama folla al botteghino: merito del maestro del giallo che
ha reso celebre anche John Buchan, autore legittimo del romanzo.
Quando abbiamo scelto questo testo ho cercato di capire tutto il piano recitativo che
dovesse avere la commedia; l’idea più credibile era quella di far interpretare agli attori
ogni singolo personaggio come se fosse un vero protagonista di un thriller.
Purtroppo, nello scorrere della trama, ai nostri capiteranno una serie infinita di sfortunati
eventi, talmente grotteschi da essere più volte sull’orlo di dire: chiudete il sipario!
Ma, come spesso capita, gli attori in qualche modo risolvono il problema e ne escono in
modo furtivo ed eclatante.
Lo spettacolo è costruito interamente con questi “trucchi” elementari, ben lontani dalle
misteriose magie dei prestigiatori, trovate sceniche basate sulle precise intenzioni degli
attori che smuovono nello spettatore un infantile gioco di illusione.
Così tutta la “pellicola” si svolge davanti agli spettatori che seguono le imprese di un solo
protagonista – costantemente in scena eppure sempre in fuga – alle cui spalle la trama
scorre, non sul classico vecchio rullo, ma sulle figurazioni e sull’abilità degli altri interpreti.
Leonardo Buttaroni
TEATRO SAN BABILA
Corso Venezia 2/A – Milano
39 scalini
di John Buchan adattamento Patrick Barlow
regia Leonardo Buttaroni
2 aprile ore 20.30 – 3 aprile ore 15.30