Riparte da Taranto la quarta edizione dell’iniziativa Progetto M.A.R.E. (Marine Adventure for Research & Education) per lo studio dello stato di salute del Mediterraneo di cui è sponsor il brand Yamamay.

L’appuntamento è al castello Aragonese di Taranto, il 17 maggio. Una data da segnare sul calendario, perchè darà il via alla quarta edizione del Progetto M.A.R.E. Al fianco di Yamamay  anche Shiseido, Fondazione Deutsche Bank Italia, Toio e Workness Club e la Marina Militare Italiana.
Anche quest’anno, Catamarano One percorrerà 1.800 miglia lungo le coste della Sicilia, della Grecia e della Turchia. E rientrerà alla base il 24 luglio a Palermo.

In missione per la salvaguardia del Mediterraneo

Nato per iniziativa della Fondazione Centro Velico Caprera con la collaborazione scientifica di One Ocean Foundation, il progetto M.A.R.E. punta a fornire un quadro dello stato di salute del Mediterraneo. Il suo obiettivo principale è raccogliere dati sullo stato di contaminazione e sulla biodiversità marina, contribuendo ad approfondire la conoscenza dell’ecosistema e promuoverne la tutela.
>In pratica, intende fornire  una serie di informazioni come la presenza di inquinanti persistenti e metalli in traccia all’interno dello zooplancton (e quindi della catena alimentare) e la mappatura della biodiversità per mezzo dell’analisi del dna ambientale. Un protocollo scientifico a cui si sono negli anni aggiunti numerosi altri progetti di ricerca portati avanti da diversi enti e università.

Il progetto ha finora totalizzato 199 giorni di navigazione per un totale di 4.795 miglia percorse, che hanno portato alla pubblicazione di sette articoli peer reviewed (approvati con la validità, la qualità e l’originalità di un lavoro scientifico) e 16 progetti di ricerca. A cui hanno partecipato  396  tra ricercatori e ambassador. Lungo le rotte percorse, inoltre, sono stati  realizzati anche 31 eventi di divulgazione. 

I risultati scientifici del progetto M.A.R.E. 

Gli studi ecotossicologici condotti nelle prime tre edizioni hanno analizzato 154 campioni di organismi zooplanctonici prelevati nel Mar Tirreno, nel Mar Adriatico e nel Mediterraneo nord-occidentale.

I risultati evidenziano una riduzione della presenza di contaminanti organici persistenti  rispetto ai dati degli anni Settanta. Inoltre, i livelli attuali risultano moderati o persino bassi per diversi inquinanti, se confrontati con le aree marine più inquinate del mondo. L’ultima edizione, focalizzata sul Mediterraneo nord-occidentale, ha rilevato concentrazioni di PCB, mercurio e cromo simili a quelle del Mar Tirreno.
Tuttavia, per rame e zinco sono stati registrati valori più elevati rispetto agli altri due bacini analizzati. In particolare, i livelli di rame risultano tra i più alti a livello globale, superando quelli di molte aree note per il loro grave inquinamento marino.

Il monitoraggio della biodiversità marina 

Per  realizzare questo importante lavoro One Ocean Foundation adotta tecniche non invasive, combinando metodi tradizionali, come avvistamenti e bioacustica, con soluzioni innovative, come l’analisi del DNA ambientale.
>Durante le tre edizioni precedenti, sono stati avvistati circa 400 individui appartenenti a 19 specie diverse, mentre l’analisi del DNA ambientale ha rivelato la presenza di cetacei, squali, razze e tartarughe. Nel 2023 e 2024, in collaborazione con l’Università Bicocca di Milano, il progetto ha ampliato il suo focus includendo il monitoraggio della foca monaca, una delle specie di pinnipedi più minacciate al mondo. Ritenuta a lungo scomparsa dalle acque del Mar Mediterraneo, la sua presenza è stata invece confermata sia nell’Adriatico che nel Mediterraneo Occidentale.

Gli obiettivi di Progetto M.A.R.E. per il  2025 

L’edizione 2025, segnerà un traguardo fondamentale. I risultati scientifici  consentiranno di raggiungere l’obiettivo prefissato: completare la prima mappatura complessiva dello stato di salute del Mar Mediterraneo e della sua biodiversità. Questo contribuirà in modo significativo alla ricerca scientifica sul bacino e alla valutazione dello stato di salute del mare.

Conferma che arriva anche da Riccardo Bonadeo, presidente di One Ocean Foundation: “ Quest’anno completeremo la mappatura dell’intero bacino. Includendo Grecia e Turchia. Un traguardo che conferma il valore della sinergia tra ricerca e azione concreta per la tutela del mare”.

Stefania Lupi